Vocalelli sulla GdS: "Inzaghi è l'uomo delle finali, lo specialista delle coppe può colpire ancora"
Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli si esprime così su Simone Inzaghi nelle ore che precedono la finale di hampions League: "Simone specialista di Coppe non è un’invenzione, un sottile e divertente gioco di parole, ma il biglietto da visita su cui ha scritto la sua carriera. Cominciata con tre successi nella Primavera della Lazio. Due Coppe Italia e una Supercoppa per meritarsi il salto di qualità e di categoria. Facendosi trovare pronto ad ogni scherzo del destino. Nel suo caso il colpo classico del “loco” Bielsa, che decise improvvisamente di dire no a Lotito. E lui, all’epoca ancora Simoncino, girò la macchina che lo stava portando a Salerno per ritrovarsi sulla panchina biancoceleste. Su cui ha piazzato altri tre colpi: stavolta, però, due Supercoppe e una Coppa Italia. Roba forte e niente di scontato, tanto più se l’avversario era di primissima grandezza: la Juve del dominio incontrastato, quella degli scudetti da cucire tutti insieme per farne una sciarpa. E molti magari non lo dicono ma lo pensano dal giorno in cui c’è stato l’abbinamento con il Manchester City: se ha vinto da sfavorito netto con i bianconeri, perché non potrebbe ripetersi? Anche perché si è smarrito magari in campionato, ma ha continuato ad essere implacabile nelle sfide secche anche in nerazzurro. Quasi un en plein.
Ha vinto le due edizioni di Coppa Italia a cui si è iscritto; e ha vinto le due Supercoppe, anche in questo caso contro avversari non banali. Anzi le rivali classiche per tradizione:Juve e Milan. E in Champions League, a parte la meravigliosa cavalcata di quest’anno, si è fermato a marzo del 2022 solo davanti al Liverpool. Che però ha fatto tremare: perché dopo aver perso in casa per due a zero, i nerazzurri sono stati capaci di andare ad espugnare l’Anfield, giocando in dieci per l’espulsione di Sanchez. L’unica variante che proprio non poteva prevedere. Certo, con Guardiola e soprattutto con il Manchester City - giustamente definita la squadra più forte del mondo - sarà dura e tutti dicono che l’Inter parta sfavorita. Però, e questo è il bello, Simoncino è uno che ha imparato tanto nella sua carriera. Anche a credere alle favole. Non solo a leggerle. Ma soprattutto a scriverle. E allora perché non credere di poter provare un’altra volta a metterci la firma?".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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