Inter capolista, ma ancora senza trofei: adesso è il momento di invertire la rotta

Inter capolista, ma ancora senza trofei: adesso è il momento di invertire la rottaTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:01Editoriale
di Alessandra Stefanelli

Nonostante manchi ancora una partita prima della conclusione dell'anno solare, è già possibile tracciare un primo bilancio in casa Inter. Il 2025 si sta per concludere lasciando sensazioni contrastanti. Nonostante l'alta qualità del gioco, infatti, il palmares recita una verità incontrovertibile: zero trofei. Anche l’ultima opportunità, la Supercoppa in Arabia, è sfumata nel modo più doloroso possibile, con dei calci di rigore che forse è meglio dimenticare il più presto possibile.

Sarebbe riduttivo fermarsi solo al campo. Anche la società è chiamata a una riflessione profonda. Lo scorso gennaio, probabilmente, sarebbe bastato poco: un attaccante in più, un’alternativa vera, per cambiare il finale di uno scudetto perso per un solo punto. Allo stesso modo, l’assenza di Dumfries – uno dei cardini della squadra – non può restare senza soluzioni adeguate. E pesa ancora un mercato estivo che si è chiuso senza colpi, dopo aver solo sfiorato i sogni Lookman e Koné.

Tuttavia, un raggio di luce c'è: l'Inter trascorrerà il Natale da capolista, un traguardo assolutamente non scontato per una squadra che ha già incassato quattro sconfitte in Serie A. Tuttavia un limite c'è ed è evidente: i risultati nei big match. Troppe partite decisive sfuggite di mano, troppe occasioni mancate quando il margine d’errore era minimo. Si parla di sfortuna, di episodi, di presunzione. Ma forse la verità è più semplice e più scomoda: all’Inter è mancata quella ferocia emotiva che distingue le buone squadre da quelle vincenti. Non il gioco, non la qualità, ma la fame. E qui il peso ricade inevitabilmente sui leader: Bastoni, Barella, Dimarco, le colonne di questo gruppo. Nemmeno Cristian Chivu, con tutto il suo carisma e la sua forza comunicativa, è ancora riuscito ad accendere definitivamente quella scintilla nei momenti chiave.

Eppure, in mezzo alle ombre, c’è una luce che non va ignorata. L’Inter passerà il Natale da capolista. Un traguardo tutt’altro che scontato, soprattutto dopo quattro sconfitte in Serie A e un’estate tutt’altro che lineare. Segno che la squadra c’è, è viva, ed è competitiva. Il calendario, però, non concede pause né alibi: Atalanta-Inter chiuderà il 2025, poi Bologna, Parma e Napoli apriranno il nuovo anno. Tre big match nelle prossime quattro gare. Un crocevia emotivo prima ancora che tecnico. Il bilancio del 2025, a una partita dalla fine dell’anno solare, resta amaro: zero trofei. Anche l’ultima occasione, la Supercoppa in Arabia, è svanita nel modo più doloroso, tra rigori sbagliati e rimpianti difficili da digerire. Ma proprio da qui deve partire la crescita.

 Perché questa Inter gioca un calcio bellissimo. Ora deve imparare a farlo pesare. A farlo vincere. A renderlo indelebile.