Plusvalenze, cosa rischia la Juve: dai punti di penalizzazione all'esclusione

Continua l'inchiesta "Prisma" su 42 operazioni di mercato della Juventus. La Procura di Torino sta indagando sugli affari di calciomercato avvenuti negli ultimi tre anni che avrebbero portato nelle casse della società bianconera circa 282 milioni di plusvalenze. Tra i sei indagati per il reato di falso in bilancio ci sono anche il Presidente Andrea Agnelli, il vice-presidente Pavel Nedved e l'ex direttore sportivo Fabio Paratici, adesso passato al Tottenham di Antonio Conte.

I precedenti

Dalle ultime intercettazioni sono comparse dei discorsi circa alcune "carte segrete" che riguarderebbero Cristiano Ronaldo e la Procura per il momento sta ascoltando tutti i testimoni in casa bianconera. La domanda principale però è una sola: cosa accadrebbe se i dirigenti e il club venissero ritenuti colpevoli di tutti i reati?. In realtà per capire cosa rischia davvero la Juve bisogna fare un passo indietro e analizzare in precedenti. Nel 2008 anche Milan e Inter furono indagate per le stesse motivazioni, salvo poi essere assolte per mancanza di prove, mentre nel caso di Cesena e Verona qualche anno più tardi le sanzioni sono state ben più gravi.

Cosa rischia la Juve?

La norma non è univoca e lascia molto spazio alla discrezionalità dei giudici: si parte da un'ammenda nel caso di "comportamenti comunque diretti a eludere la normativa federale in materia gestionale ed economica", fino ad arrivare alla penalizzazione di punti in campionato o addirittura dall'esclusione in caso di reati particolarmente gravi. Non è ancora possibile capire con certezza cosa avverrà alla Juventus, dato che l'inchiesta non ha ancora dato i suoi primi verdetti.