Non doveva andare così: Lukaku tra i dettagli sull'addio e le scuse ai tifosi

Non doveva andare così: Lukaku tra i dettagli sull'addio e le scuse ai tifosiTUTTOmercatoWEB.com
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
venerdì 31 dicembre 2021, 21:20News
di Ada Cotugno

"Dovevo prima parlare con loro, perché le cose che hanno fatto per me restano per la vita. Spero di tornare all'Inter non a fine carriera, ma ad un livello buono e spero di vincere di più. Spero che capiscano i perché sono venuto al Chelsea, per la sfida che volevo": con queste parole si conclude la lunghissima intervista rilasciata da Romelu Lukaku a SkySport, una sorta di confessionale spuntato fuori qualche mese dopo l'enigmatico addio. Il primo pensiero del belga va ai tifosi, ma non sono mancate le spiegazioni dietro alla cessione che ha strabiliato l'ultima sessione di mercato.

Lukaku svela i retroscena dell'addio

Il motivo principale che lo ha convinto a lasciare l'Inter era la voglia di mettersi alla prova nella squadra del suo cuore, dove la prima avventura non si è conclusa nel modo migliore: "Il Chelsea era la squadra del mio cuore, ci sono le immagini della gita di scuola a Stamford Bridge a 15 anni. A 18 anni non è andata bene, ma avevo sempre in testa questa sfida. Io nella carriera cerco sempre di affrontare le difficoltà, mi stimola questo, trovo sempre qualcosa dentro di me per migliorare e aiutare la squadra. Quando ero all'Inter dopo il primo anno ho rifiutato un'offerta del Manchester City che era più alta di quella del Chelsea". Tutto quindi non si riduce soltanto a una questione di soldi: "No, è una questione di momenti, di fiducia, di sfida. Non avevo vinto in Inghilterra, questo mi dava fastidio. Avere la possibilità di tornare qui, nella squadra che tifo da bambino, è difficile dire di no".

Il rapporto con i compagni e i tifosi

L'addio di Lukaku all'Inter ha spezzato anche la magia della Lu-La, la coppia d'attacco formata assieme a Lautaro Martinez. Il belga ha parlato anche del suo ex compagno di squadra: "Lauti era uno con cui non dovevamo parlare troppo. Per lui io potevo morire in campo.Ha un gioco che per me era top, ogni volta che avevamo palla sapevamo che l'altro era davanti alla porta, se avevamo bisogno di una sponda c'eravamo sempre. Dopo tanti gol poi abbiamo vinto e questo è l'importante. Dei compagni che ho avuto ce ne sono pochi così". Non è mancato poi un pensiero ai tifosi, con l'amarezza di chi ha capito il proprio errore: "E' successo di tutto. Non doveva andare così: come ho lasciato l'Inter, il modo in cui ho comunicato coi tifosi, questo mi da fastidio. Adesso penso che sia giusto parlare, ho sempre detto che ho l'Inter nel cuore e tornerò a giocare lì. Lo spero davvero, mi sono innamorato dell'Italia e volevo fare sapere alla gente questo".