Zhang colpito nell'orgoglio, ma lo stadio ha la priorità su tutto

Steven Zhang non è l'ultimo degli arrivati. Il numero uno dell'Inter è a capo del club dal 26 ottobre 2018. Le indagini sul suo conto e il pugno di ferro mostrato più e più volte dal governo cinese non sono di buon auspicio. Ma il presidente nerazzurro non ha mai nascosto la volontà di voler restare all'Inter, andando anche oltre le voci di un possibile acquirente o socio di maggioranza. Quello che non va giù a Zhang però sono le voci insistenti sulle difficoltà economico-finanziarie della sua proprietà: l'ultima recente dichiarazione della dirigente Uefa Evelina Christillin la goccia a far traboccare il vaso.
La pazienza di Zhang è giunta a un limite: l'Inter ha vinto una Supercoppa, sta lottando per i quarti di Champions, è in semifinale di Coppa Italia e per di più si trova al secondo posto in classifica. Per saldare il debito contratto con Oaktree c'è ancora tempo, ma questo chiacchiericcio eccessivo sul proprio conto non fa per nulla piacere al numero due di Suning. Per ragioni d'orgoglio e determinazione personale, Zhang avrebbe posto il nuovo stadio al centro di tutto: un impianto nuovo di pacca permetterebbe di ricavare introiti sicuri e puliti. E soprattutto potrebbe essere la possibilità per Zhang di tappare la bocca a tutti i suoi detrattori.
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