Napoli e Inter, avanti tutta per lo scudetto: chi è favorito? L'analisi della Gazzetta dello Sport

Napoli e Inter si giocano tutto in due giornate, all'ultimo gol. C'è un solo punto a separare le due squadre e La Gazzetta dello Sport analizza il momento di entrambe per provare a decifrare chi vincerà lo scudetto. Un'analisi approfondita e dettagliata, quella della Rosea, che non tralascia i punti di forza e i punti deboli delle due formazioni.
Perché Napoli: il fattore-Conte e il +1, ma le assenze preoccupano
Il Napoli parte con un vantaggio effettivo: un punto in più dell'Inter, che gli consentirà di vincere a prescindere qualora battesse sia Parma che Cagliari. I recenti risultati, dal 2-2 col Genoa alle vittorie di Empoli e Venezia, rischiano però di complicare un cammino che sembrava semplicissimo. Conte sfiderà due club che lotteranno fino all'ultimo per non retrocedere e, anche se può dare una grande carica al suo gruppo, si è dimostrato ampiamente preoccupato nel post-gara domenica: "Gli scudetti si vincono e si perdono all'ultima giornata".
Domenica c'è il test più difficile, perché il Parma ha fermato quasi tutte le big: pari contro Lazio, Fiorentina e Inter; successi contro Juventus e Bologna. I ducali sono reduci da due sconfitte, ma quello stop col Genoa potrebbe appesantire le gambe dei partenopei. Il Napoli è affaticato e in tono minore, coi soli Raspadori e McTominay all'altezza del rendimento consueto. A questo si aggiungono le assenze, che preoccupano e non poco: con Buongiorno e Lobotka out, si dovrebbero rivedere Olivera da centrale e Gilmour da play. C'è il martello-Conte a rassicurare i tifosi, ma occhio alla pressione e all'ansia da risultato.
Perché l'Inter: euforia e abbondanza, Inzaghi deve gestirle
Con la carica derivante dalla finale di Champions League conquistata, l'Inter sembra poter battere chiunque. Le tre sconfitte di fila contro Bologna, Milan (Coppa Italia) e Roma non l'hanno battuta e i nerazzurri si sono risvegliati dall'ossessione-Triplete, giocando giorno per giorno con leggerezza: ora avranno di fronte il PSG in finale e sognano il sorpasso al Napoli, con l'euforia post-Barça e il ritorno a un solo punto dai rivali. Si giocherà in contemporanea e due vittorie potrebbero non bastare, quindi l'Inter dovrà gestirsi prima di tutto a livello mentale: evitare fuorigiri e/o cali di concentrazione in caso di vantaggio del Napoli contro Parma e Cagliari.
La strada è lunga, i nerazzurri hanno un obiettivo in più (la Champions) e una rivale difficile già nella 37a giornata: la Lazio si gioca la Champions League e l'ex Vecino ha la forma dei tempi d'oro. Poi c0è il Como che non ha nulla da chiedere alla classifica, ma non ha nulla da perdere ed è reduce da sei successi di fila. Non gli avversari migliori in una lotta punto a punto, per un Simone Inzaghi che dovrà gestire anche la sua rosa. Ora che Asllani e le riserve hanno dato risposte importanti, c'è maggior fiducia in tutta la squadra.
Contro la Lazio dovrebbero giocare i titolarissimi: Dumfries, Dimarco e Thuram su tutti. Per Lautaro invece si può attendere: punterà il PSG. Nell'Inter euforica nessuno si sente sotto esame o, peggio, “riserva”. Paradossalmente l’Inter ha meno da perdere del Napoli perché lo scudetto sembrava andato e arrivare in finale è, moralmente, quasi vincerla. Tanti segnali indicano l’Inter. Troppi?
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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