Il regno di Piero Ausilio. L'Inter è costata quanto 5-6 giocatori del PSG

Il regno di Piero Ausilio. L'Inter è costata quanto 5-6 giocatori del PSGTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 00:00Editoriale
di Daniele Najjar

Si parla sempre dell'Inter di Giuseppe Marotta, come giusto che sia perché i risultati non mentono ed il cambio di passo avuto dai nerazzurri dall'arrivo di quello che poi sarebbe diventato il Presidente dell'era Oaktree, è evidente e sotto gli occhi di tutti. Questa Inter che va per la seconda volta in tre anni in finale di Champions, però, è anche l'Inter di Piero Ausilio e Dario Baccin, come poi lo stesso Marotta sottolinea sempre.

La finale del 31 maggio metterà di fronte due squadre costruite in maniera differente. Non che i colpi multimilionari siano materia sconosciuta per l'Inter, d'altronde Moratti cosa faceva a suo tempo? Però è quantomeno da sottolineare la capacità avuta dall'attuale dirigenza di individuare nel tempo i tasselli giusti per costruire un'ossatura di squadra che potesse competere a tutti i livelli.

Premessa, in questo gioco si può sempre dimostrare tutto ed il contrario. Pantaleo Corvino disse: "Con acquisti e cessioni vale lo stesso discorso delle donne: se vai con 100 donne, con le prime 99 va tutto bene e ti dicono che sei bravo, alla centesima invece forse sei arrivato un po' stanco e ti dicono che non sei bravo". Ecco, non è che stiamo dicendo che gli acquisti siano sempre stati tutti indovinati, ma notate: quando devi impostare per anni dei mercati con un budget quasi nullo, è ridotto il margine d'errore e dunque più difficile costruire e rimediare anche agli stessi errori.

Parliamo dei giocatori che sono stati scovati, limitandoci a questa rosa e quindi senza considerare tutti quei giocatori arrivati negli anni precedenti, i colpi "alla Brozovic", per intenderci. 

Limitandoci all'oggi dunque, il colpo migliore è stato Lautaro Martinez: a luglio del 2018, Ausilio vola in Argentina per parlare con il Racing, cui pagherà 25 milioni di euro per strapparlo alla concorrenza europea. L'ossatura è completata dalle cifre poco superiori pagate per Bastoni e Barella. I vari Sommer, Dimarco, Darmian, Acerbi, Bisseck, Carlos Augusto e Dumfries sono elementi essenziali di affidabilità: 7 giocatori costati in totale, sommati, circa 45 milioni.

Poi ci sono i capolavori a parametro zero, possibili grazie alla conoscenza che si ha di giocatori considerati da altri dei sacrificabili: da Thuram a Calhanoglu, da De Vrij fino a Mkhitaryan. Vanno aggiunti Zielinski e Taremi che hanno avuto luci (poche nel caso dell'iraniano) ed ombre, ma anche il loro impatto è stato nullo sul bilancio. Pavard e Frattesi sono costati entrambi cifre vicine ai 30 milioni, non pochi, ma il loro impatto si è sentito. Correa l'acquisto che ha convinto meno e non certo economico. Arnautovic circa 10, frenato dagli infortuni fin dal suo arrivo. Si aggiunge Zalewski arrivato in prestito (di poco oneroso) e Josep Martinez, ancora difficilmente giudicabile (ma ad oggi sempre positivo) e pagato circa 13 milioni.

Il totale della rosa dell'Inter, insomma, è costato circa 250 milioni per i soli cartellini. Il Paris Saint-Germain, per rendere l'idea, ne ha spesi 240 per 5 giocatori arrivati da giugno a gennaio: Kvaratskhelia, Joao Neves, Doué, Pacho e Safonov. In questo calcolo superficiale, non vengono considerate poi le cessioni, vedi Onana preso a zero e rivenduto a peso d'oro.

Si poteva fare meglio? Magari sì, forse no vedendo quanto stanno spendendo certe rivali dei nerazzurri solo per inserire quattro o cinque tasselli. Bisogna considerare poi che l'Inter non si poggia su un modello in stile Barcellona, Ajax o, per rimanere ai confini italiani, Atalanta. Dunque escludiamo dall'equazione questa possibilità di emulare tali modelli, solo perché non sarebbe una scelta che spetti ad Ausilio fare, ecco.

L'assicurazione sul futuro per l'Inter insomma è l'abbinata vincente che si è creata, fra le capacità manageriali di Marotta, quelle di individuare i talenti di Ausilio e Baccin, con Inzaghi che ha saputo lavorare con quel che ha per valorizzarlo.