Di Matteo: "Il mio Chelsea sia d'esempio per l'Inter. Il Drogba di Inzaghi? Lukaku"
Roberto Di Matteo, vincitore - da subentrato - della Champions League del 2012 con il Chelsea è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport per parlare della finale che l'Inter giocherà domani sera ad Istanbul: "Noi eravamo sfavoriti, lo sapeva tutto il mondo! E anche l’Inter, in effetti, lo è... Il paragone non calza del tutto perché il City non gioca in casa e la squadra di Inzaghi è al completo. Guardiola ha una squadra incredibile, ma l’Inter ha delle chance. Il mio Chelsea insegna che con la giusta motivazione si può fare qualsiasi impresa". Quale può essere la chiave per gli sfavoriti? "La convinzione fa la differenza - spiega Di Matteo - Noi ce l’avevamo: eravamo un po’ ammaccati, ma straconvinta di potercela fare. Lo stesso spirito anima l’Inter: non mi sembra una squadra impaurita. Noi sapevamo chiudere gli spazi e davanti c’era un campione come Drogba. Ma anche Inzaghi ha una squadra quadrata e organizzata: certo, con questo City devi sapere che avrai pochissimo la palla, che farai sacrifici.
E che devi fare male quelle poche volte in cui ti è concesso". A decidere quella finale di Champions fu Didier Drogba, alla domanda su chi può essere il Drogba di quest'Inter Di Matteo non ha dubbi: " il mio amico Romelu: l’ho conosciuto 19enne al Chelsea, quando ero assistente di Villas-Boas. Aveva una fame incredibile. Posso dire che, se sta bene, spacca davvero il mondo. È una besta che non si ferma. E adesso mi pare stia bene...".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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