Chivu rivela: "Sarei rimasto al Parma, poi è intervenuta l'Inter. Mi piacciono le critiche..."
Cristian Chivu, tecnico dell'Inter, è emerso come vincitore del sondaggio - organizzato da Gazeta Sporturilor - volto a individuare il miglior allenatore rumeno del 2025. Intervenuto alle frequenze del portale rumeno, per ripercorrere il suo anno (e non solo), Chivu ha dichiarato: "Non stavo cercando, stavo aspettando! Aspettavo l'occasione giusta per quello che volevo fare. È stata un'attesa piuttosto lunga, e a febbraio si è presentata l'opportunità di andare al Parma, in Serie A, dove non molti pensavano che avrei avuto successo. Ma ho avuto l'opportunità di vivere 13 partite in tre mesi, con un percorso che ha portato al raggiungimento dell'obiettivo. Questo nonostante molti fossero scettici a causa del calendario complicato. Sembrava impossibile per il Parma salvarsi".
A proposito del suo passaggio sulla panchina dell'Inter, con cui sta ora vivendo la sua terza esperienza dopo quelle da calciatore e da tecnico della Primavera: "Ci siamo dati da fare, abbiamo lavorato, ci abbiamo creduto, siamo stati ottimisti. Alla fine, è questo che conta: credere con tutto il cuore che ci si riuscirà. E ci sono riuscito! Sarei rimasto al Parma, avrei dovuto prolungare il contratto, ero in un periodo di rinegoziazione. Ma l'Inter è intervenuta, perché Simone Inzaghi se n'era andato e io ho avuto la fortuna di essere nominato allenatore qui".
In merito alle pressioni vissute nel contesto del club nerazzurro: "Non hai mai pace, sei sempre sotto pressione per i risultati. Giochi ogni tre giorni, non hai nemmeno il tempo di allenarti. Ho avuto un'esperienza simile da giocatore, ora da allenatore. Ma si tratta di una strategia di gestione diversa, di una metodologia diversa. Ma, con l'aiuto dello staff e l'esperienza maturata come giocatore, riesco a creare il mio comfort e a stabilire alcune priorità nei confronti del gruppo, della squadra, del club, dei tifosi. So che responsabilità ho e cosa significa rappresentare l'Inter a questo livello. Non mi lamento. Mi piace la responsabilità, mi piacciono le critiche. Mi piacciono tante cose che mi tengono sveglio, mi aiutano a rimanere con i piedi per terra, indipendentemente dai risultati".
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