Rocchi: "Faremo sentire anche gli audio Var più controversi. Non abbiamo nessun segreto"
Gianluca Rocchi scoperchia il vaso di Pandora. Si parlava della possibilità di diffondere le conversazioni tra la cabina VAR e i direttori di gara in campo, così il designatore arbitrale di Serie A ha svuotato il sacco e ai microfoni di Radio 1 ha spiegato prima qual è il focus di questa innovazione: “L’obiettivo è fare più conferenze stampa, farne con più frequenza. Pacifici (presidente dell'Aia, ndr) la pensa come me, quando abbiamo modo di spiegare una situazione abbiamo risolto un problema. Ma al termine delle gare non trovo corretto farlo fare agli arbitri, non perché non ne siano in grado ma perché quando l’adrenalina è ancora alta non c’è nemmeno tanta voglia di ascoltare il motivo per cui l’arbitro ha commesso o meno un errore”. Secondo Rocchi il problema non è se l'arbitro ha sbagliato, ma il motivo scatenante, e c'è una soluzione: "avere uno spazio nostro ogni 15 giorni o una volta al mese nel quale possiamo spiegare gli episodi".
Da qui la decisione finale: "Verranno diffusi anche gli audio più controversi. Non abbiamo nessun segreto. Abbiamo chiesto ai ragazzi di lavorare sulla pulizia della comunicazione, in modo da poter ascoltare dialoghi puliti. Ma non abbiamo problemi a far ascoltare tutto. Il problema è spiegare il perché è stato commesso un errore, non ammettere che si è sbagliato. E spesso abbiamo scoperto che nel rapporto arbitro-var è la comunicazione che frega”.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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