Lo strano anno dell'Inter

Lo strano anno dell'InterTUTTOmercatoWEB.com
Oggi alle 09:53Editoriale
di Lapo De Carlo

“Una meravigliosa stagione fallimentare” è il titolo del film dedicato al Bari uscito nel 2015. Raccontava la storia di una squadra sull'orlo del fallimento, che compiva una grande rimonta in classifica, trovando una nuova proprietà e riconquistando il pubblico ma perdendo l’occasione di risalire in serie dopo aver perso ai play off con il Latina.



Per l’Inter il titolo si addice per lo splendore dei momenti, di partite indimenticabili e l’amarezza enorme per aver fallito tutti gli obiettivi.
Il 2025 rimarrà infatti nella storia come l’anno dello spreco. Una squadra considerata forte e con un gioco piacevole e organizzato, iscritta a ben sei competizioni andando vicino alla vittoria in almeno quattro di questi sei.
La sgradevole sensazione è che la colpa di questi insuccessi sia della stessa Inter ed è il tormento che affligge i tifosi, con particolare riferimento alla Supercoppa, persa subendo una brutta rimonta dal 2-0, contro un Milan davvero debole. Ha fallito il successo in Coppa Italia perdendo malissimo e sempre con il Milan ridotto ancora peggio di com’era a gennaio. Ha perso lo scudetto con tante partite dall’andamento suicida, come con il Bologna, il Parma e la Lazio e ha perso la Champions con un atteggiamento incomprensibile, rimediando un punteggio oltraggioso contro una squadra forte ma non certo molto più delle avversarie che aveva trovato fino a quel momento.

Riesce ancora più incomprensibile osservare che l’Inter non sia mai riuscita a battere squadre come Napoli, Juve e Milan ma sia stata in grado di battere l’Arsenal ed eliminare Bayer e Barcellona con prestazioni di grandezza assoluta che rimarranno anch’esse nella storia.
Riprendersi dallo sbalordimento per non aver alzato nemmeno un trofeo è un compito di una portata enorme e che l’opinione pubblica non riesce ancora ad ascrivere in modo corretto a Chivu, verso il quale ultimamente, si preferisce obiettare al tono delle affermazioni o a cavillare su alcuni contenuti come quelli che hanno preceduto Bologna-Inter di supercoppa e le frasi su Frattesi.
Chivu è la sorpresa più bella di questo strano anno. Un allenatore privo di esperienza che si trova a trascinare efficacemente un macigno, come Sisifo, nella speranza che non ricada dall’altra parte della montagna.
La società ha fatto fronte ad una brutta situazione tra i giocatori durante l’estate e ha fatto una campagna acquisti che ha impiegato molto ad essere realmente apprezzata. Ancora oggi esistono delle perplessità e non c’è modo di verificare fino in fondo la bontà di tutte le scelte perché la maggior parte degli acquisti è di prospettiva.
Verso Luis Henrique tra l’altro, prosegue la campagna persecutoria da una buona parte di tifosi e tutta la stampa. In qualche modo ricorda l’ostinato dileggio che subiva anche Eriksen, il quale veniva messo ai margini da Conte e ridimensionato da una buona parte dei tifosi.
Nella seconda parte dell’anno abbiamo visto una squadra ugualmente forte, con un sublime e sinistro avvertimento che lancia in ogni partita che gioca. I giocatori sono gli stessi e hanno le stesse potenzialità per bissare una stagione straordinaria come quella precedente, ma anche per non essere in grado di afferrare almeno un trofeo. La fiducia non manca ma anche la proprietà deve dare una mano a Chivu, facendo quello che sul mercato non è stato fatto nel gennaio del 2025.
Forse quello che manca è solo un’ultima spallata per innervare la squadra e sistemare un paio di aspetti tattici. Se c’è un club che merita un riscatto è proprio l’Inter.