Acerbi: "No alla Nazionale? Spalletti mi voleva per una sola gara, mi sono sentito usato"

Acerbi: "No alla Nazionale? Spalletti mi voleva per una sola gara, mi sono sentito usato"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 18:30News
di Marco Corradi

Nel suo intervento ai microfoni di Sky Sport, per presentare l'autobiografia "Io, guerriero", Francesco Acerbi racconta la sua rottura con Luciano Spalletti e il no alla Nazionale: "Io ho detto quello che è successo senza fare polemica anche perché non è neanche giusto andare avanti con questa storia. Però nel momento in cui non sono andato all’Europeo perché mi sono operato anche se ho fatto di tutto per andarci, ma ho fatto bene ad operarmi, non ho ricevuto nessuna chiamata né niente. Non mi aspetto niente da nessuno nel calcio però Spalletti non mi ha più chiamato e basta, è finita lì. Lui è l’allenatore, viene pagato per decidere i giocatori da prendere ogni volta e se non mi vedo nella lista pace e amen. Non mi faccio un problema perché è lui a decidere, poi però ci sono stati dei fatti, poi la chiamata che mi fece lui dopo delle dichiarazioni non bellissime che un allenatore secondo me non dovrebbe mai fare in pubblico.

Cosa c’entrava poi? Ci sta dire certe cose dopo una sconfitta però… Poi ho deciso io. Mister Spalletti mi aveva chiamato già due volte, poi mi ha chiamato la mattina dicendomi quasi scusa lasciandomi intendere alcune cose, io ho detto ok. Mi ha fatto capire che c’erano degli infortunati e che avrei fatto la partita con la Norvegia e poi basta. Non mi ha detto che magari se avessi fatto bene mi avrebbe considerato per il Mondiale, anzi… Quindi non è stato molto bello, questa telefonata più quelle tre-quattro cose precedenti, a 37 anni mi sento un poco usato. Vorrei vedere chi a 37 anni dopo aver giocato tanti anni se avesse accettato una partita e basta, grazie e stai a casa. Io non sono Messi, non sono Pelé, non sono nessuno però dopo quello che è successo mi richiami dicendomi queste cose…".

Ci andiamo al Mondiale?

"Ci spero perché conosco i ragazzi e gli italiani. Sarebbe il terzo a cui non andremmo e sarebbe una cosa fuori dal normale. I ragazzi sono forti, abbiamo preso un allenatore forte, e non dico che Spalletti non lo fosse eh, ma è un allenatore che mette grinta, passione. Abbiamo una grandissima possibilità di farcela".

Anche con Acerbi ancora?

"Per me il calcio è molto importante. Quindi io vivo per la mia famiglia e per il calcio, ci tengo molto e ho sempre detto che fin quando giocherò ci sarò sempre per la Nazionale, anche se non in quella circostanza.. Non era un addio il mio, ma Gattuso stesso ha detto per ora ‘no’. È lui l’allenatore, è lui che decide, se dovesse chiamarmi mi faccio trovare pronto altrimenti vado avanti come sempre fatto".