La panchina lunga è realtà, l'Inter si aggrappa alle sue certezze. E vince un altro derby
Per la quinta volta di fila, Milano è nerazzurra. Simone Inzaghi conferma il trend positivo dell'Inter nella stracittadina e conferma la superiorità, almeno negli scontri diretti, con il rivale Stefano Pioli. Nel 5-1 di San Siro non c'è solo una vittoria importante, ma anche una prova di strapotere mandata non solo ai rivali cittadini ma anche al resto della Serie A: per lo Scudetto l'Inter c'è. Lautaro e compagni sono dopo quattro giornate l'unica compagine ancora a punteggio pieno: inseguono la Juventus, a -2, e il Milan, a -3.
Rispetto alle ultime due stagioni, l'Inter si conferma fortissima nei titolari ed estremamente competitiva anche nei rincalzi. Per anni si è parlato di panchina lunga, quest'anno c'è davvero: nella ripresa Inzaghi ha lanciato nella mischia Carlos Augusto, De Vrij, Asllani, Arnautovic e soprattutto Frattesi, che si candida sempre più per una maglia da titolare. E c'erano ancora pedine importanti da giocare, da Pavard a Cuadrado passando per Klaassen e Sanchez, senza dimenticare Sensi. Un'abbondanza che fa sognare, ma che non fa dimenticare le certezze di questa squadra: Lautaro c'è anche quando non fa gol, Thuram segna e fa segnare, Mkhitaryan conferma perché quando c'è Inzaghi non ci rinuncia mai. In attesa di capire se le rose fioriranno, l'Inter mette in cascina un altro derby vinto.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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