I dubbi di Inzaghi, i timori dei tifosi e le speranze di Schmidt: tutto sulla vigilia di Inter-Benfica

Sono ore di alta, altissima tensione quelle che precedono Inter-Benfica. Lo sono per Simone Inzaghi, che ha parlato con estrema franchezza nella viglia e ha due dubbi da sciogliere: il primo riguarda l'attacco (Dzeko o Lukaku?), il secondo l'impiego o meno di Hakan Calhanoglu. Il turco ha dato ottimi segnali e potrebbe partire dall'inizio, in cabina di regia con Brozovic in panchina o addirittura in tandem col croato, anche se Epic Brozo resta in pole per una maglia da titolare. Una tensione che è stata trasferita anche alla squadra, come si è visto dalla lite tra Onana e Brozovic nell'allenamento. I tifosi, di contro, temono sia l'eventuale rimonta che la semifinale col Milan, vittorioso sul Napoli nel doppio confronto.

Ci saranno 5mila tifosi del Benfica, in un San Siro da tutto esaurito e (probabilmente) da record d'incassi: l'introito dovrebbe superare 8mln e battere Inter-Barcellona del 2019, l'annata del ritorno in Champions League. L'Inter sa quello che deve fare, per rendere il finale di stagione memorabile ed evitare di trasformarlo in un incubo, ed è padrona del suo destino. Ai nerazzurri basterà difendersi dalle sfuriate di Roger Schmidt e dei suoi, destinati ad un approccio offensivo, per eliminare il Benfica e centrare le prime semifinali dal 2010. I nerazzurri ci riusciranno? La risposta tra ventiquattr'ore.