Dumfries e Acerbi, la scelta pesa più dell'azione. Due dossier che valgono più di una stagione
Gennaio, anno 2026. Orfana di Denzel Dumfries e Francesco Acerbi, i quali potrebbero essere assenti anche nel successivo mese di febbraio, l'Inter è chiamata a una scelta dirimente per il prosieguo della sua stagione: intervenire sul mercato, per ovviare a una o entrambe le mancanze verificatesi nella sua rosa, o fare affidamento sui propri uomini per evitare che la proverbiale "toppa" sia peggio del "buco"?
La dirigenza nerazzurra, consapevole del lungo infortunio che caratterizzerà due titolari indiscutibili della sua formazione, non può esimersi da un ragionamento serio e profondo sulla soluzione preferibile per reagire a tale realtà: il tema, infatti, ha le sembianze di un "problema strutturale" avente la capacità di abbracciare tanto il presente quanto il futuro. I sostituti (o il sostituto, in caso di unico acquisto a gennaio) non potranno in alcun modo essere delle scommesse, dei calciatori di rango secondario ingaggiati esclusivamente allo scopo di ovviare a una lacuna temporanea.
Partiamo dalla fascia destra. Con Luis Henrique che sta ancora lavorando per una piena integrazione nel contesto nerazzurro, Carlos Augusto sempre più distante dall'ipotesi di un impiego nella fascia opposta a quella di sua competenza e Matteo Darmian non in grado di assicurare piene garanzie sul piano della tenuta fisica, l'Inter sa che l'eventuale esterno destro ingaggiato a gennaio dovrà essere un calciatore pronto, maturo, capace di rivestire un ruolo da protagonista in palcoscenici rilevanti a livello nazionale e internazionale. Il nucleo delle riflessioni maturate in Viale della Liberazione è dunque chiaro: gli esterni monitorati dai meneghini - si pensi a Brooke Norton-Cuffy, Idrissa Touré e Rafik Belghali - non potranno arrivare ad Appiano in assenza di una convinzione circa le loro potenzialità da big.
L'importanza di tale discorso è alimentata da un elemento che necessita di essere sottolineato, in quanto in grado di unire presente e futuro: la permanenza di Dumfries all'Inter è in bilico, come testimonia la volontà dell'olandese di affidarsi al noto agente Ali Barat, con il Mondiale del 2026 che potrebbe rappresentare la vetrina ideale in vista di una sua cessione nella prossima finestra estiva di mercato. Considerata la presenza del solo Luis Henrique come alternativa a destra - stante la probabile separazione da Matteo Darmian a fine stagione - ne consegue la consapevolezza di quanto il futuro investimento sulla fascia destra unisca l'elemento dell'urgenza (infortunio di Dumfries) e quello della prospettiva (innesto che dovrà prendere il posto di Dumfries).
Il medesimo ragionamento, con qualche diversa sfumatura dovuta alle figure presenti nel ruolo, può essere effettuato a proposito del centro della retroguardia. Con Acerbi che potrebbe tornare soltanto a marzo, il tecnico Cristian Chivu rischierebbe di trovarsi a disputare due mesi con i soli Manuel Akanji e Yann Bisseck come potenziali alternative a Stefan De Vrij in un ruolo nevralgico del reparto arretrato. Un'ipotesi che rappresenta inevitabilmente una fonte di preoccupazioni, dato che al centro o a destra si verificherebbe l'assenza di soluzioni spendibili dalla panchina nel corso di un incontro.
Ecco perché la dirigenza sta meditando con attenzione anche sul dossier legato alla difesa, consapevole di quanto la scelta dell'oggi sia in grado di attraversare anche il domani. Ancor più che nel caso della fascia destra, l'acquisto da effettuare nel reparto arretrato riveste un'importanza capitale per le ambizioni dell'Inter. Non è, per questo motivo, ragionevole ipotizzare che ci si possa affidare a una soluzione "temporanea" per i prossimi sei mesi, dato che l'eventuale nuovo innesto verrebbe ad essere chiamato a prendere parte a incontri probanti in Italia e al di fuori dei confini nazionali.
Ingaggiare calciatori pronti non è mai facile. Riuscire in tale intento nel corso della sessione invernale di mercato è ancora più complicato. È indubbio che le assenze di due pilastri della rosa, come Dumfries e Acerbi, peseranno per il presente e il futuro immediato della compagine nerazzurra. Ma è altrettanto evidente che ricorrere al mercato soltanto per l'esigenza di farlo potrebbe risultare deleterio. Di fronte a un caso in cui la scelta vale più dell'azione, mettere in atto una strategia volta a soddisfare sia l'urgenza sia la prospettiva potrebbe essere la chiave per vincere oggi e scolpire il domani.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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