Chivu attinge alla panchina per ottenere risultati. La risposta? Solo danni
L'Inter esce sconfitta dalla trasferta del Maradona contro il Napoli con il punteggio di 1-3. Per i partenopei sono andati a segno Kevin De Bruyne, Scott McTominay e Zambo Anguissa, mentre l'unico gol dell'Inter è arrivato con il calcio di rigore trasformato da Hakan Calhanoglu.
Tra le note stonate del match nerazzurro vi è sicuramente quella relativa all'apporto mancato dai subentranti, i quali sono stati chiamati a recuperare dallo svantaggio ma non sono riusciti minimamente a incidere a favore della propria squadra. Anzi, tanto nel caso di Petar Sucic quanto in quello di Luis Henrique, ad emergere è stata una prestazione deleteria per gli interessi della stessa compagine nerazzurra.
Il croato è entrato in campo in modo molle, compassato, senza dare mai l'impressione di voler cambiare le sorti dell'incontro grazie a uno spirito combattivo e propositivo. Il brasiliano ha fatto anche peggio, rischiando di regalare il 4-1 ai partenopei con un pallone perso dopo aver tentato un dribbling da posizione estremamente pericolosa. In generale, il numero 44 nerazzurro non è mai stato in grado di creare superiorità numerica dal suo lato, confermando il motivo delle parole del tecnico Cristian Chivu alla vigilia della gara: "Lui e Diouf non sono ancora pronti, ma hanno qualità".
Se intende realmente lottare per riconquistare lo scudetto, l'Inter non può fare a meno del contributo delle sue "alternative" a centrocampo. Altrimenti, gli interrogativi dei tifosi nerazzurri - come quello del perché uno come Luis Henrique sia stato preferito a Nicola Zalewski - andranno a trasformarsi in certezze negative.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
Direttore Responsabile: Lapo De Carlo
Iscritto al Registro Operatori di Comunicazione n. 18246
© 2025 linterista.it - Tutti i diritti riservati
