Inter: idee, coraggio e anima in valigia. Prossima fermata Napoli
Ad Appiano Gentile tira una nuova aria. C'è una leggera brezza che porta con sé il profumo dolce delle grandi squadre. Dopo il rocambolesco 4-3 subito a Torino contro la Juventus - una sconfitta che poteva innescare una serie di problemi - l’Inter di Cristian Chivu ha reagito da grande squadra. Sette vittorie consecutive tra campionato e Champions League, sette prove di forza, personalità e maturità. Non è solo una questione di risultati: è un segnale chiaro. Questa Inter ha ritrovato la sua identità.
Il successo ottenuto all'Olimpico contro la Roma è stato, probabilmente, il manifesto di questa rinascita. Partita difficile, intensa, con i giallorossi pronti a colpire in un ambiente carico come sempre. Ma i nerazzurri hanno saputo soffrire, gestire, e colpire subito. Questa Inter trasmette più sicurezza, sarebbe azzardato dire molta o troppa ma sicuramente più di prima, e fame. È la mano di Chivu, visibile in ogni dettaglio: nelle uscite, nella compattezza del blocco squadra, nella serenità con cui anche i più giovani interpretano le gare. Nella voglia di andare a vincere le sfide, e anche nello spirito di aggiustare le partite che iniziano con il brivido - come successo martedì sera in Champions League. Il tecnico romeno, arrivato in punta di piedi e con un passato nerazzurro che pesava come una promessa da mantenere, ha avuto il coraggio di cambiare senza stravolgere. Ha ridato idee, ha rimesso entusiasmo in uno spogliatoio che sembrava aver perso un po’ di brillantezza dopo gli insuccessi passati. Chivu ha riportato unità al gruppo, nessun singolo al di sopra della squadra, ma una coralità che ricorda i migliori momenti dell’Inter recente.
I numeri raccontano solo una parte della storia, la prima. Sette vittorie di fila, una difesa tornata più solida, un attacco che segna con continuità, ma soprattutto una squadra dove tutti giocano per gli altri. Lautaro leader e trascinatore, Barella tornato motore inesauribile, Dimarco sempre più bandiera moderna. E poi ci sono i giovani lanciati con coraggio. Bonny e Pio non sono comparse, ma protagonisti di un progetto che guarda avanti.
Ora, però, arriva un altro banco di prova. Domani pomeriggio (ore 18.00), l’Inter scenderà sul rettangolo verde del Maradona contro un Napoli ferito e desideroso di riscatto dopo la brutta figura europea. Il tecnico leccese Antonio Conte sa toccare le corde dell’orgoglio come pochi. Sarà una sfida di nervi, intensità e gestione. Ma è anche la grande occasione per capire fin dove può spingersi questa Inter.
Qualcosa sta cambiando. Non è solo la serie positiva, non è soltanto la classifica o la fiducia ritrovata. È la sensazione di avere di nuovo una squadra che sa chi è, che combatte per la maglia, che non si abbatte alle prime difficoltà. Chivu ha ridato all’Inter ciò che più mancava: un’anima.
Prossima fermata Napoli.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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