ESCLUSIVA - Albertosi su Inter-Napoli: "Indecifrabile: ora inizia un nuovo campionato"

ESCLUSIVA - Albertosi su Inter-Napoli: "Indecifrabile: ora inizia un nuovo campionato"
venerdì 30 dicembre 2022, 15:36Esclusive
di Daniele Najjar

Enrico Albertosi nel palmarès vanta, fra gli altri trofei, un Campionato d'Europa con la Nazionale italiana nel 1968 ed una medaglia d'argento al Mondiale 1970. Solo argento, sì, forse perché davanti si trovò in finale un certo Pelé, che diede spettacolo con il suo Brasile imponendosi per 4 a 1 sugli Azzurri.  

La redazione de L'Interista ha contattato lo storico ex portiere per ricordare il defunto campione brasiliano, oltre che per parlare del ritorno della Serie A, previsto per la prossima settimana: "Ci sono rimasto malissimo ieri sera quando ho sentito della sua scomparsa" - esordisce ". Abbiamo passato molto tempo assieme, quasi un mese, quando abbiamo fatto i campionati del Mondo per veterani a San Paolo, in Brasile. Eravamo tutti nello stesso albergo, l'ho conosciuto molto bene e diventammo amici".

Lei lo ha affrontato varie volte da avversario.

"Lo affrontai 4 volte, mi fece sempre gol. Con il Cagliari, con il Milan in tournée, con le vecchie glorie ed in finale del Mondiale. Per me è stata una persona grande. Oltre che un grande giocatore, un grande uomo. Con una personalità incredibile. Che però andava d'accordo con tutti". 

C'è una serata fra queste 4 decisamente più importante, quella del 1970, in Messico. Che ricordo ha di Pelé in quella finale del Mondiale?

"Ho ancora in mente il gol che mi fece con un colpo di testa eccezionale. Burgnich saltava benissimo, ma lui prese proprio il volo dandogli mezzo metro di distacco. Una rete eccezionale che purtroppo fece a me. Pelé è Pelé, bastava il nome. In ogni angolo del mondo sanno chi è, ha lasciato un segno importante, non solo nel gioco del calcio. Un giocatore come lui non nascerà più".

Ha raggiunto Maradona in cielo.

"Lo diceva sempre, sì. Sono stati due grandi campioni che tutti ricorderanno per sempre. Il calcio di una volta era molto più bello rispetto a quello attuale. Oggi non ci sono più i campioni di una volta che si esaltano rispetto al resto dei giocatori".

Anche se le facessi i nomi di Messi e Cristiano Ronaldo?

"Sì, confermo".

La Serie A riparte dal Napoli in corsa solitaria. Reggerà fino alla fine?

"Me lo auguro. Ha fatto un girone d'andata strepitoso. Non so se la sosta gli abbia giovato oppure no, ma dalla rosa che ha e per il gioco che ha mostrato fino  ad ora, penso che possa restare in vetta fino alla fine".

E si riparte da Inter-Napoli. Come vede questo match?

"Una partita difficilissima. Entrambe hanno dimostrato di essere grandi squadre. Il fatto è che non si può sapere né per l'Inter, né per il Napoli in che condizioni saranno. E' come se parlassimo della prima partita di campionato. Dopo una sosta di un mese, inizia di nuovo tutto e non sappiamo chi abbia fatto la preparazione in modo da partire forte, chi invece per arrivare meglio dopo, per esempio".

Ed i giocatori arrivano da un Mondiale. Con umori diversi, per esempio Lautaro torna da vincitore.

"Sicuramente sarà in forma smagliante. Se torni da vincitore da un Mondiale, sei per forza su di giri. Mi aspetto un Lautaro molto carico e voglioso di far bene, al di là di quello che possa aver fatto in Qatar in campo a livello personale".

Onana torna in nerazzurro dopo essere stato estromesso dal Mondiale con il Camerun, per un litigio con l'allenatore di natura tattica.

"Ma non credo che fosse quella la motivazione. Per il semplice fatto che non vedo il ruolo del portiere come una motivazione così importante per il tipo di gioco, offensivo o meno, che vuole esprimere un tecnico. Se il portiere ti fa un passaggio di 5 metri piuttosto che un lancio lungo, non cambia molto ai fini della manovra".

Ora ripartirà il duello con Handanovic.

"Non capisco perché Handanovic non giochi più. Non so se sia stato male o se sia successo qualcosa. Perché fra Samir ed Onana, scelgo 100mila volte il primo".