L’Inter torna ad essere più Inter

L’Inter torna ad essere più InterTUTTOmercatoWEB.com
mercoledì 14 settembre 2022, 06:55Editoriale
di Lapo De Carlo

La vittoria in casa del Viktoria restituisce quella serenità che si era dissolta nel giro di 20 giorni, tra le sconfitte con Lazio, Milan e Bayern e prestazioni non entusiasmanti, nemmeno quando aveva vinto con punteggi larghi.

L’Inter dopo il successo in extremis col Torino era convalescente e con i campioni della Repubblica Ceca aveva un solo risultato a disposizione. Il dominio è stato quasi assoluto, il possesso palla ancora lento ma gli slanci e le verticalizzazioni sono decisamente aumentate.
Inzaghi aveva stupito e lasciato alcune perplessità in sede di scelta della formazione titolare, con la scelta di schierare Acerbi, Mkhitarian e Correa, oltre a dar vita alle ipotesi sul portiere titolare, tenuto nascosto fino all’ultimo. I suoi calcoli sono però risultati pertinenti e la gara è stata preparata più che correttamente. Si trattava della prima partita in casa del Viktoria, con velleità ancora intatte e un grande entusiasmo, nonostante i cinque gol presi al Nou Camp dal Barcellona. Poteva essere una partita difficile, collosa e invece l’Inter l’ha resa facile, con la colpa di non averla chiusa prima, sprecando, come da recente tradizione, un alto numero di palle gol.



E’ chiaro che la superiorità numerica del secondo tempo abbia contribuito ad addomesticare la squadra di Plzen (in realtà le due azioni più pericolose dei padroni di casa sono maturate proprio quando erano in dieci) ma è altrettanto vero che la squadra di Inzaghi è parsa finalmente più disinvolta nel palleggio, più predisposta a giocare in ampiezza, a coinvolgere tutti i componenti della squadra nel possesso e a cercare la profondità quando si creavano degli spazi.

Dzeko ha giocato un’ottima partita, confermando di essere un giocatore che ha ancora qualcosa da spendere, dopo un brutto avvio di stagione. Bene Onana, sempre attento, anche se fin troppo esuberante nel giocare palla uscendo dalla sua area, meglio del solito Gosens, con più energia rispetto a tutte le sue uscite precedenti, discreto Mkhitaryan ma ancora troppo impreciso in alcuni passaggi. Fa però particolarmente piacere poter parlar bene di Acerbi, che ha dato sicurezza al reparto e giocato con i tempi giusti. L’antipatia di una buona parte dei tifosi nerazzurri nei suoi confronti è stata oggetto di discussioni da social ma è sempre il campo a chiudere la faccenda. Se giocasse sempre così nessuno lo metterebbe più in discussione. Purtroppo lui, come Handanovic, fa parte di quella categoria di giocatori verso i quali si attende più l’errore, per poterli abbattere, di quanto non si auspichi la bella prestazione.

Ora con l’Udinese, seconda in classifica c’è un esame molto più complicato e c’è bisogno di far girare la palla molto più rapidamente se si vuole mettere in difficoltà avversari ben organizzati.
I friulani sono micidiali in contropiede e sono in fiducia ma è esattamente il tipo di partita che serve per un rilancio definitivo.
Marotta prima della partita ha praticamente confermato che il destino societario è in gioco proprio i queste settimane. Lavorare in campo e fuori è dunque molto più difficile, a partire dal rinnovo di Skriniar, al quale il PSG ha virtualmente offerto un contratto al quale l’Inter non può avvicinarsi.
Se non ci fossero tutte queste voci, le turbolenze societarie, se la proprietà fosse serena e avesse i soldi necessari per mandare avanti la macchina, il rendimento in campo non sarebbe quello che abbiamo visto tra agosto e settembre. Si può arredare anche il tunnel ma prima ci saranno novità definitive e prima l’Inter potrà scendere in campo con la tranquillità necessaria.
Amala