Shakhtar-Inter, all'intervallo è 0-0. Traversa di Barella, grave infortunio per Traoré
Reti bianche all'intervallo tra Shakhtar Donetsk e Inter. Prima frazione tutto sommato equilibrata, segnata dal grave infortunio in avvio di Lassina Traoré. I nerazzurri hanno accusato un po' l'estro dei giocolieri di De Zerbi, ma hanno anche costruito due occasioni molto nitide con Barella (fermato dalla traversa) e Dzeko.
Le scelte. Il solco è tracciato da inizio stagione e Inzaghi non vi abdica, operando diversi cambi rispetto all'undici schierato contro l'Atalanta. A partire dalle fasce, che sono completamente rivoluzionate: Darmian e Perisic si accomodano in panchina per far posto a Dumfries e Dimarco, in cerca di rilancio dopo l'errore dal dischetto di sabato. L'altra novità riguarda la mediana: Vecino vince il ballottaggio con Calhanoglu e chiude la cerniera insieme a Barella e Brozovic. In difesa e in attacco, invece, le scelte sono quelle annunciate: Skriniar, De Vrij e Bastoni schermano la porta di Handanovic, Lautaro fa ancora coppia con Edin Dzeko. De Zerbi affida invece l'attacco a Lassina Traoré, supportato sulla trequarti da Solomon, Alan Patrick e Pedrinho. In porta spazio all'esperto Pyatov, chiamato a non far rimpiangere il promettente Trubin, di rientro da un infortunio e ancora lontano dalla miglior condizione.
Traoré crac. La partenza degli ucraini è decisa, d'impeto. Al quinto Solomon si mette in proprio e, dopo un movimento a convergere, libera il destro dalla trequarti: conclusione bassa e secca, che termina non lontano dal palo di Handanovic, che era parso comunque sulla traiettoria. L'Inter prova a rispondere, ma di lì a poco il gioco viene interrotto (per diversi minuti) per il grave infortunio occorso a Traoré: per il burkinabé una torsione del ginocchio da bollino rosso in uno scontro fortuito con Dumfries che non lascia presagire nulla di buono. A testimoniarlo la mimica, inequivocabile, di molti dei giocatori di entrambe le squadre.
Traversa di Barella. L'Inter riprende a palleggiare e dimostra di saper essere caustica quando ha modo di dispiegarsi. Brozovic guida una transizione che coglie un po' di sorpresa lo Shakhtar, il pallone transita dai piedi di Barella che, dopo aver guadagnato l'interno del campo, pennella una traiettoria dolcissima, che si va a stampare sulla parte alta del montante.
Brividi per Handa. Il pericolo è però dietro l'angolo, e infatti lo Shakhtar torna a mordere: Dzeko si immola provvidenzialmente su una battuta ravvicinata di Alan Patrick, e sulla respinta i nerazzurri di Inzaghi vengono graziati da Tete (subentrato allo sfortunato Traoré), che non inquadra la porta da un metro. Il botta e risposta è incessante: i nerazzurri penetrano con le proprie mezzali, ma lasciano sistematicamente per strada quel pizzico di lucidità che occorrerebbe per rifinire l'azione. Lo Shakhtar attende e riparte: a provarci, questa volta, è Pedrinho, che con il destro manca non di molto lo specchio presidiato da Handanovic.
Occasionissima Dzeko. Prima dell'intervallo c'è spazio per un'ultima maxi-occasione per l'Inter: Vecino svetta bene su un corner battuto da Dimarco e spizza con la giusta angolazione per Edin Dzeko, che in equilibrio precario trova una deviazione che finisce per impennarsi molto più di quanto dovrebbe. È l'atto conclusivo di un primo tempo frizzante, nel quale però le due squadre non sono riuscite a capitalizzare la mole di gioco imbastita.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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