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"Pretendono solo giovani", "rigettano l'esperienza": facciamo chiarezza sulla visione di Oaktree

"Pretendono solo giovani", "rigettano l'esperienza": facciamo chiarezza sulla visione di OaktreeTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 16:02Primo piano
di Michele Maresca

Da quando si è insediato alla guida della società nerazzurra, il fondo statunitense Oaktree è stato associato a una mentalità unicamente rivolta alla "politica verde" sul mercato, con l'idea ad essa connessa di un atteggiamento contrario all'ingaggio di calciatori maturi, esperti, pronti per poter vincere nell'immediato.

Decorso oltre un anno dall'avvento dei proprietari americani, è bene precisare con chiarezza le reali intenzioni che caratterizzano la postura del fondo sul mercato, evitando di lasciarsi trasportare da una visione orientata a una "reductio" eccessiva e superficiale.

Il progetto U23 testimonia una realtà

Non vi è dubbio che il fondo Oaktree abbia un'impostazione molto solida a proposito di ciò che non deve mancare se si intende creare i presupposti per essere competitivi nel calcio moderno. Il riferimento è all'ingaggio di calciatori promettenti, futuribili, in grado di rappresentare degli asset strategici sui quali fondare il proprio rendimento nel presente e i propri auspici nel futuro. Creare valore in casa è un obiettivo che dev'essere proprio di ogni squadra italiana che intenda essere protagonista nell'epoca odierna, stando l'impossibilità di competere con i top club inglesi dal punto di vista delle entrate che esulano dai risultati prettamente sportivi. A ribadire tale realtà, a più riprese, è stato anche il Presidente nerazzurro Giuseppe Marotta, il quale ha sempre specificato l'importanza di dotarsi di calciatori giovani per creare nel presente le premesse di un futuro più luminoso: "I Club italiani devono ricorrere al meccanismo del player trading, delle plusvalenze, che prima non sussisteva. Nei tempi attuali, invece, nessuna tra Juventus, Inter e Milan riuscirebbe a presentare un bilancio adeguato senza far ricorso alle plusvalenze", ha dichiarato il numero uno dei meneghini. A testimoniare tale prospettiva vi è l'introduzione della squadra U23, che si sta ben disimpegnando in quest'inizio di stagione in Serie C, la quale può rappresentare un ponte privilegiato tra settore giovanile e Prima Squadra in vista dell'attuazione del disegno che unisce proprietà e dirigenza.

Il successo passa anche da un altro fattore: l'equilibrio tra senatori e nuove leve

Se è vero che l'Inter non intende prescindere dall'ingaggio di calciatori promettenti da plasmare in casa in vista di un incremento del loro valore futuro, è altrettanto indubbio che i successi sportivi della società nerazzurra non possano prescindere da un equilibrio in seno alla propria rosa. Quello tra nuove leve e calciatori di maggiore esperienza, i quali possono essere in grado di sfruttare gli episodi del passato - tanto positivi quanto negativi - per orientare la crescita di coloro che sono appena atterrati nel pianeta nerazzurro senza conoscerne ancora i contorni e i tratti caratteristici. Solo attraverso il giusto mix di giovani e senatori è possibile conseguire l'obiettivo di essere competitivi sul campo, associando alla freschezza e brillantezza dei nuovi innesti la maturità e la mentalità - frutto di mille battaglie - degli uomini di peso dello spogliatoio nerazzurro.