Ziliani: "Napoli-Inter una baracconata, la decide un guardalinee coi super-poteri"

Ziliani: "Napoli-Inter una baracconata, la decide un guardalinee coi super-poteri"TUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 15:15News
di Marco Corradi

Nel suo articolo per Il Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani commenta così Napoli-Inter e quel rigore discusso: "La sfida scudetto Napoli-Inter viene decisa da un assistente coi super poteri e da un arbitro totalmente nel pallone: e poi dicono che la pirateria uccide il calcio. Un guardalinee a 30 metri dal gioco che vede Di Lorenzo solo di spalle, dice a Mariani a pochi passi dall'azione e con visuale perfetta di fischiare il rigore 8 secondi dopo il contatto. Succede solo nel campionato italiano dove 13 anni dopo l'assistente Romagnoli che non vide il gol di Muntari arriva l'assistente Bindoni che vede attraverso i corpi. La Waterloo di Rocchi e dell'AIA è compiuta. Sarà anche vero che esportare le partite di Serie A in Australia è un’idea geniale che porterà lustro al calcio italiano nel mondo; ma se nel giorno di una sfida scudetto qual era ieri a tutti gli effetti Napoli-Inter il personaggio che assurge agli onori delle cronache come uomo decisivo del match non è nè Lautaro nè De Bruyne ma Daniele Bindoni (alzi la mano chi l’aveva mai sentito nominare prima), forse nel calcio Made in Italy c’è qualcosa che non va: e hai voglia di andare a giocare Milan-Como nella terra dei canguri per mostrare al mondo quanto sei bello e fascinoso.

Vi sarete detti: Bindoni chi? Già, Bindoni. Prima di dirvi qualcosa sul suo conto, vorrei però che guardaste con attenzione l’immagine che pubblico qui sotto. È l’istantanea che mostra il posizionamento di Mariani, l’arbitro designato da Rocchi per dirigere Napoli-Inter, nel momento in cui attorno al 30’ del primo tempo sul risultato di 0-0 Di Lorenzo cade in area dopo essere entrato in contatto con Mkhitaryan. Come potete vedere Mariani ha la visuale libera: l’azione si è svolta sotto i suoi occhi e poichè ritiene che nessun fallo da rigore sia stato commesso fa proseguire il gioco correndo a seguire l’azione dell’Inter che nel frattempo è ripartita verso la meta campo del Napoli. Tutto chiaro? Bene. È a questo punto che entra in scena lui, l’uomo che non ti aspetti: Daniele Bindoni, che per la cronaca è l’assistente (una volta si diceva: il guardalinee) che sta seguendo la partita lungo la linea laterale lato panchine. Quarantaquattro anni, nato a Westwood negli USA, della sezione di Venezia, Bindoni ha fatto l’arbitro fino alla Serie C dopodiché ha iniziato la carriera di assistente. Ieri Rocchi lo ha designato come assistente 1 di Mariani assieme all’assistente 2 Baccini per Napoli-Inter.

Qui lo vediamo immortalato nella quaterna arbitrale negli istanti che precedono la partita. Ora, tornando alla prima foto che ho esibito, quella di Mariani intento a controllare l’azione del contatto in area tra Di Lorenzo e Mkhitaryan, la domanda è: secondo voi chi è meglio posizionato per giudicare quel che sta accadendo: l’arbitro che è a pochi passi dai giocatori e ha piena visuale dell’azione oppure l’assistente Bindoni che è a 30 metri di distanza, i piedi sulla linea laterale e al quale Di Lorenzo, il giocatore del Napoli che cade in area sta dando le spalle? A meno che Bindoni non sia dotato di superpoteri che nemmeno Superman, sfido chiunque a sostenere che sia lui a poter seguire meglio l’azione del terzino del Napoli che dalla sua postazione può vedere solo di schiena. Chi ha piena e ravvicinata visione è invece Mariani, posizionato come si vede a pochi passi dal punto del contatto.

Ebbene, quel che è successo, la ridicola baracconata che è andata in scena ieri al Maradona l’avete vista tutti: 8 secondi dopo la caduta di Di Lorenzo, mentre la palla sul contrattacco portato dall’Inter è già arrivata a metà campo, si vede Mariani portare il fischietto alla bocca, arrestare il gioco e tornare sui suoi passi indicando il dischetto. Motivo: l’assistente Bindoni gli ha detto via auricolare che l’intervento di Mkhitaryan su Di Lorenzo era da rigore. D’improvviso scopriamo che a vestire i panni dell’arbitro arriva un guardalinee. Un assistente che non solo si sostituisce al direttore di gara ma scavalca e mette fuori gioco il VAR che in caso di chiaro ed evidente errore può richiamare l’arbitro alla revisione dell’episodio controverso e indurlo, nel caso, a prendere una decisione diversa da quella presa (o non presa) in diretta. Uno scempio totale del protocollo".