Pinamonti: "Ibra è il mio idolo e in lui rivedo Raiola: non dimenticherò mai Mino"
Andrea Pinamonti si è raccontato in un’intervista con Cronache di spogliatoio, al termine di una grande stagione con la maglia dell’Empoli.
Su Raiola - "Il colloquio calcistico che non dimenticherò mai è il primo avuto con Mino. Mi rimarrà impresso per sempre. Quando ho scelto di cambiare agente, lui mi aveva contattato per una chiacchierata. Ci trovammo in un ristorante a Milano, c’erano anche i miei genitori. Bastò un’ora per cambiare la mia visione del calcio, la mia ottica era stata rivoluzionata. Ho impresse tutte le parole. Finita la cena dissi ai miei: ‘Voglio firmare per lui, è il numero uno’. Poche parole, a volte con modi crudi, tanto che all’inizio i miei mi guardavano come a dire: «Ma sei davvero sicuro?». Più passavano i minuti, più anche loro si convincevano. Non aveva peli sulla lingua, ti stravolge tutto. Quando non giocavo a Frosinone, mi chiamava per dirmi di stare sereno. Era diretto e ti motivava con orgoglio e stimoli".
Su Ibrahimovic - "Prima o poi devo farlo a tutti i costi. Zlatan è il mio idolo e rivedo in lui la figura di Mino. Un carattere fuori dal normale. Puoi solo imparare. Adesso a 40 anni, di cui 20 trascorsiad alti livelli. Potrebbe darmi tanti consigli tattici e tecnici. Gli chiederei come affrontare i momenti di sconforto, oppure i movimenti migliori. Ma non avrei dubbi: se mi chiedessero di scegliere un calciatore con cui andare a cena, sceglierei Ibra".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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