Adani: "Nazionale? Pio Esposito va difeso se non segna per dieci partite. Queste potrebbero servire al Mondiale"

Daniele Adani, telecronista della Rai, ha rilasciato un'intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato della Nazionale azzurra e del calcio italiano. Le sue parole:
La serie A è il campionato al mondo con la più alta percentuale di allenatori ex calciatori. Non è che manca un po’ di contaminazione derivata da percorsi diversi, come i tedeschi Tuchel e Nagelsmann, o il nostro Farioli che dall’Ajax ora è passato al Porto?
"Gli allenatori citati non sarebbero nemmeno entrati al corso di Coverciano, per problemi di punteggio. Abbiamo dei criteri, non solo nel calcio, che non ti ritengono adeguato in partenza. E diventano delle barriere. Anche per questo l’Italia sembra sempre indietro: il cambiamento spaventa".
Questo riguarda anche l’impiego dei giovani italiani?
"Certo. Le Nazionali giovanili arrivano spesso in fondo, ma poi quelli di Spagna, Portogallo o Germania fanno i titolari nel calcio vero. È una questione culturale, il sistema fa fatica ad accettare i giovani. Camarda è un esempio: tutti devono essere forti a difenderlo come alternativa per il Milan. E invece va al Lecce. Siamo tutti complici".
Pio Esposito ha tre anni in più. Può resistere agli urti?
"Ha forza, è evoluto calcisticamente e si è guadagnato la conferma. Ma dobbiamo difenderlo se non segna per dieci partite, anche se all’Inter è dura: queste dieci partite di crescita potrebbero servire al Mondiale".
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