Proteste in Norvegia per la sfida contro Israele: "Non si usi il calcio per insabbiare crimini di guerra"

Una parte nutrita di tifosi norvegesi non ha preso per niente in maniera positiva la decisione degli organi internazionali di non estromettere Israele dalle competizioni FIFA. L'occasione migliore per ribadirlo è stata data dalla gara disputata, in casa, dalla propria Nazionale contro lo Stato israeliano nei gironi validi per la qualificazione ai Mondiali del 2026 - che ha visto la Norvegia avere la meglio con un netto 5-0 nel segno di un infermabile Erling Haaland.
Prima del match, centinaia di norvegesi si sono recati nei pressi dell'Ullevaal Stadion per esprimere il proprio sostegno alla causa palestinese. A raccontare i moventi alla base della condotta dei manifestanti è stato Line Khateeb, Presidente del Comitato Norvegese per la Palestina, che ha indicato quello attuale come un caso tipico di sportswashing: "Ci rifiutiamo di permettere che il calcio venga usato per insabbiare crimini di guerra, come sta accadendo oggi con la partecipazione di Israele alle partite di qualificazione ai Mondiali".
Anche nel corso della sfida, i supporters norvegesi hanno voluto manifestare la propria opposizione alla scelta della FIFA di garantire una continuità rispetto al passato - escludendo, dunque, un cambio di orientamento sulla presenza di Israele nelle competizioni internazionali. E lo hanno fatto esponendo uno striscione che non lascia spazio a interpretazioni: "Lasciate stare i bambini".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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