Spalletti: "L’Italia il mio più grande fardello. Esposito mi impressiona". Poi torna su Acerbi

Spalletti: "L’Italia il mio più grande fardello. Esposito mi impressiona". Poi torna su AcerbiTUTTOmercatoWEB.com
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Oggi alle 01:00I fatti del giorno
di Alessandra Stefanelli

Sul palco del Festival dello Sport di Trento, Luciano Spalletti ha aperto il suo cuore, ripercorrendo le tappe più intense della sua carriera, dal recente addio alla Nazionale italiana fino ai ricordi del suo passato interista. L’ex commissario tecnico azzurro, visibilmente emozionato, ha parlato con lucidità, autocritica e un pizzico di malinconia.

“L’Italia è il mio più grande fardello. Ho commesso l’errore di trasmettere troppo il mio amore per il calcio. Ho intasato i ragazzi con troppe parole e richieste, mentre a loro serve leggerezza. Probabilmente sono entrato troppo nei loro ingranaggi e questo non ha fatto bene”, ha ammesso Spalletti, riflettendo sul suo percorso in azzurro.

L’ex CT ha però ribadito la sua fiducia nella nuova Italia targata Gattuso:

“Ci andiamo ai Mondiali, ne sono certo. I calciatori sono forti e Gattuso ha dato grinta, carattere e idee. Contro Israele ha vinto lui la partita, anche senza costruire dal basso. Ha avuto il coraggio di cambiare e i risultati si vedono.”

Spalletti non ha risparmiato elogi per alcuni protagonisti del gruppo azzurro:

“Donnarumma, Bastoni, Barella e Tonali sono dei top. E poi c’è Pio Esposito, che mi ha davvero impressionato. Mi dà la sensazione che presto avremo un vero padrone dell’area di rigore. Il gol che ha fatto ieri è stato pazzesco per coordinazione e potenza: forse assomiglia a Bobo Vieri. L’anno scorso l’ho seguito più volte a La Spezia, mi aveva già colpito.”

Spazio anche a un retroscena sull’ormai celebre caso Acerbi:

“L’ho chiamato io, gli ho detto che il campo aveva parlato e che era ancora un leader. Mi aveva detto che sarebbe venuto, poi mi ha scritto che non sarebbe più venuto. È andata diversamente da come è stato raccontato.”

Infine, un passaggio carico di sincerità sui suoi trascorsi all’Inter e sul difficile rapporto con Mauro Icardi:

“Quando mi hanno esonerato ci sono rimasto male. Ho dovuto gestire situazioni antipatiche, e non ci sono riuscito come avrei voluto. Icardi è stato uno dei giocatori più forti che abbia mai avuto in area di rigore. Se parte da lontano lo riprendi, ma in area è letale. Il problema era tutto ciò che gli stava intorno. Spero un giorno di recuperare il rapporto con lui, come è successo con Totti.”

Un intervento sincero, profondo e umano: quello di un allenatore che ha sempre vissuto il calcio con intensità totale, e che, anche lontano dalla panchina azzurra, continua a pensare al futuro del movimento italiano — e a chi, come Pio Esposito, potrebbe rappresentarlo al meglio.