Mkhitaryan: "Inzaghi mi ha regalato una seconda giovinezza. Il futuro? Non ho deciso"

Sul palco del Festival dello Sport di Trento, Henrikh Mkhitaryan ha presentato il suo libro “La mia vita sempre al centro”, un’autobiografia che intreccia calcio, umanità e riflessioni sul futuro. Il centrocampista armeno dell’Inter ha parlato con grande sincerità del suo rapporto con Cristian Chivu, delle finali perse con i nerazzurri e del legame con Simone Inzaghi, definendolo “un padre e un amico”.
Sul suo presente e sulla gestione fisica, Mkhitaryan è stato diretto: “Non posso dimenticare che farò 37 anni. Devo capire le scelte della società e dell’allenatore. Sono pronto ad aiutare Chivu giocando una partita a settimana, non tutte come facevo fino all’anno scorso. Voglio essere utile alla squadra in modo diverso. Chivu ha grande futuro, lavora per il bene del gruppo e ha voglia di crescere”.
Parlando delle finali europee perse, l’armeno non ha nascosto un pizzico di rammarico: “A Istanbul tutti pensavano che avremmo perso 3-0 con il City, invece abbiamo dimostrato di potercela giocare. A Monaco, contro il Psg, forse abbiamo sbagliato approccio: pensavamo di poter battere chiunque dopo Bayern e Barcellona, ma è andato tutto storto”.
Sul futuro, nessuna decisione definitiva: “Non so ancora cosa farò. Mi chiedo ogni giorno se fermarmi o andare avanti. Non voglio rimpianti. Allenatore? Mai dire mai, ma per ora direi di no”.
Infine, un pensiero per Inzaghi: “Con lui ho vissuto tre anni bellissimi, mi ha regalato una seconda giovinezza. È un uomo vero, un padre e un amico. Gli ho scritto dopo il suo trasferimento in Arabia per ringraziarlo. Resterà sempre un punto di riferimento”.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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