Inzaghi carica l'Inter prima della Champions: "Grandissimo percorso. Più vecchi? Non è un problema..."

L'Inter si prepara a giocarsi lo scudetto nel duello punto a punto contro l'Inter, ma anche a vivere (tra dieci giorni) la finale di Champions League. Quest'oggi si è tenuto il Media Day dell'UEFA con le due finaliste e Simone Inzaghi carica subito i nerazzurri: ""È stata una lunga cavalcata per arrivare in finale, abbiamo fatto passo dopo passo, a tutti è rimasta impressa l'ultima doppia sfida col Barcellona ma se penso anche al Bayern è stato difficilissimo batterli perché è una grandissima squadra, organizzata, fisica. Il quarto di finale è stata come la semifinale, sono state quattro partite di intensità incredibile. Abbiamo fatto un grandissimo percorso in questi anni, due finali di Champions sono merito del lavoro e del sacrificio di tutti".
L'obiettivo è riscattare la grande delusione di Istanbul: "Ci ricordiamo tutti bene quella finale. Giocammo alla pari contro una squadra fortissima come il Manchester City. Avremmo meritato probabilmente di giocarci i supplementari in quella gara, però poi è importante perché quella prestazione ci ha dato tanta consapevolezza nei nostri mezzi".
Il PSG avrà un'età media inferiore: "Non penso che essere una squadra un po' più vecchia sia un problema. Anzi ti aiuta tantissimo in determinati momenti di tante partite importanti. Ho un gruppo di grandi calciatori ma soprattutto di grandi uomini che riescono sempre a lavorare nel modo migliore e cercano di essere sempre lucidi".
Parole importanti anche da Lautaro Martinez, che ricorda la sua presenza col Barcellona: "Ho passato due giorni a piangere a casa. Sono stati giorni difficili, il dolore era fortissimo; non riuscivo nemmeno a sollevarlo. Indipendentemente dalle condizioni, però, il ritorno non potevo saltarlo; dovevo essere in campo per i miei compagni e ho recuperato il più in fretta possibile. Dal momento in cui sono stato scelto come capitano ho cercato di guidare la squadra dando l'esempio in tutti i modi possibili. Quest'anno è stata un'ottima dimostrazione di quello che per me è l'Inter, la mentalità con la quale affronto queste partite mi definisce come persona. Non ero al 100%, ma ho affrontato la situazione per essere in campo a dare una mano ai compagni. Sentivo che era quello di cui aveva bisogno l'Inter".
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