ESCLUSIVA - Lautaro, parla lo scopritore: "Sarà lui il leader, è nato per le grandi sfide. E con Correa..."
Buone notizie per l'Inter dalle nazionali: dopo il gran gol di Edin Dzeko contro la Francia con la sua Bosnia, nella notte di ieri è arrivato lo show del duo Joaquin Correa-Lautaro Martinez nel 3 a 1 rifilato dall'Argentina al Venezuela, nel quale sono andati entrambi a segno e mostrando grande sintonia, pur se per un breve tratto del match.
La redazione de L'Interista ha contattato l'ex coordinatore delle giovanili del Racing de Avellaneda, Fabio Radaelli, ovvero colui che ha scoperto il Toro in giovane età, il quale non ha dubbi circa la sintonia fra i due: "Faranno grandi cose assieme" - assicura. Oggi Radaelli ha il medesimo ruolo, all'Huracan.
Da quando lo ha conosciuto ad oggi, in che cosa lo vede cambiato?
"Quando conobbi Lautaro aveva 16 anni, era un ragazzino. Aveva questo sogno di diventare calciatore professionista e già la grande determinazione per conquistare il sogno. Ora lo vedo che è diventato importante in un club come l'Inter e nella nostra Seleccion. Che dire? Ha mantenuto sempre la sua umiltà ed il rispetto per le persone e per sé stesso, lo capisco anche da come mi parla quando ci sentiamo, è la stessa bella persona che è sempre stata. Sempre rispettoso e professionale".
Senza Lukaku, può assumere un ruolo ancora più da leader della squadra?
"Sì, credo che da quando è arrivato in Italia, stia facendo una carriera impressionante. Una quantità di gol importante, un campionato vinto da protagonista in un paese come l'Italia. Come dissi anche in passato, è un ragazzo nato per le grandi sfide, per deciderle. E' di quel livello lì".
Al fianco di Dzeko come lo vede?
"I giocatori del livello di Lautaro si adattano a qualsiasi compagno che hanno intorno. Lui ha giocato ormai con compagni di ogni tipo a livello di caratteristiche, molto differenti fra di loro. I giocatori bravi fanno così. Poi quando parli di Lautaro... beh, sono sicuro che potrà ripetere quanto di buono fatto e che potrà fare ancora meglio con Dzeko".
E intanto, al fianco del Tucu Correa, ha già mostrato grande sintonia in Nazionale...
"Con Correa se ricordo bene fecero altrettanto bene assieme nella partita contro la Bolivia. Mi ricordo un assist di Lautaro per il gol decisivo del Tucu (in Bolivia-Argentina 1-2, qualificazioni al Mondiale 2022, n.d.r.). Ogni volta che hanno giocato assieme sono stati in sintonia. Anche l'altro ieri hanno fatto una partita splendida. Se ci sarà l'occasione anche all'Inter lo possono fare, possono fare grandi cose. Con loro due poi l'Inter avrà molto seguito qui in Argentina".
Come da tradizione...
"Quando vedi crescere un giocatore nel corso del tempo poi ti affezioni e mi riempie d'orgoglio vedere il livello che hanno raggiunto oggi questi ragazzi. E poi come dicevo, quando due o più argentini si uniscono nel medesimo club europeo, divento tifoso di quel club e tanti come me. Posto che con l'Inter ci sono infinite ragioni per esserne tifosi, a partire dal ruolo di Zanetti".
Sente ancora il Toro? Lo vede felice all'Inter?
"Abbiamo una relazione di grande rispetto e gratitudine reciproca. Non lo disturbo spesso, se non con qualche messaggio ogni tanto. Con la sua umiltà mi risponde sempre e sì lo vedo molto felice a Milano ed all'Inter, più maturo. Ora ha una sua famiglia, sono cambiate tante cose. E' diventato campione d'Italia, ha vinto con la Seleccion. A livello personale mi rende molto contento vedere il suo percorso".
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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