ESCLUSIVA - Boto: "Benfica in fiducia, ma in Portogallo c'è paura per l'Inter"

ESCLUSIVA - Boto: "Benfica in fiducia, ma in Portogallo c'è paura per l'Inter"TUTTOmercatoWEB.com
lunedì 10 aprile 2023, 20:00Esclusive
di Daniele Najjar

Solo 24 ore, poi sarà tempo di Champions League. L'Inter affronterà domani alle 21 il Benfica per la gara valida per i quarti di finale di Champions League,  in un match che significherà molto per la stagione ed anche per il futuro del tecnico Simone Inzaghi.

In esclusiva ai microfoni de L'Interista è intervenuto in esclusiva José Boto, ds al Paok Salonicco in Grecia, ma che per molto ha lavorato nella dirigenza del Benfica, oltre che allo Shakhtar Donetsk. 

Che partita si aspetta?

"Penso che sarà un match equilibrato. Il Benfica cercherà di dominare il gioco, ma l'Inter si difende molto bene e con tanti giocatori e questo creerà difficoltà alla manovra dei portoghesi. La squadra di Schmidt è molto forte nella transizione e nel giocare il pallone, ma il problema sarà trovare gli spazi, perché Inzaghi non ne concederà tanti".

Sarà un match chiuso, secondo lei?

"Non so come finirà, ma penso che saranno due partite ben bilanciate, sì. Penso comunque che il Benfica sia favorito per il passaggio del turno ed in particolare nel match di domani".

L'Inter non arriva al meglio a questo match.

"E' vero, il Benfica in questo momento gioca meglio e con più fiducia rispetto all'Inter. Arriva da una sconfitta rimediata con il Porto, ma la squadra è in un bel momento a livello mentale e di consapevolezza, in campionato ha accumulato un certo vantaggio. A parlare sarà il campo, ma come dicevo la squadra di Schmidt ha un leggero vantaggio, ora".

L'Inter oggi come è vista, in Portogallo?

"In Portogallo abbiamo sempre timore dei club italiani, una paura che arriva dal passato, soprattutto".

In che senso?

"Abbiamo la concezione che le vostre squadre siano ciniche. Che non vogliano giocare, ma che ti possano colpire in contropiede dopo che magari hai dominato il gioco. C'è questa idea, dicevo, che però arriva dal passato. Io penso che oggi i club italiani abbiano uno stile diverso, l'Italia è cambiata da questo aspetto. Ma la paura rimane".