Zhang il "rifinanziatore"

Zhang il "rifinanziatore"TUTTOmercatoWEB.com
giovedì 22 dicembre 2022, 17:31Editoriale
di Lapo De Carlo


E’ stato senz’altro bello rivedere il presidente Zhang, festeggiato in occasione del suo compleanno, così come ritrovare l’attaccamento all’Inter con le consuete dichiarazioni entusiaste. Il momento più brillante e rivelatore della serata è arrivato nel momento in cui Zhang ha fatto una battuta autoironica: “Quando uscite dalla festa stasera assicuratevi di lasciare 5 euro alla porta, li darò a Piero per il mercato invernale. Ne ha davvero bisogno". e Ausilio gli ha risposto con una battuta: “"Oh, sei qua da tanti anni e ancora non parli l'italiano?".
L’allegria della festa non permette di decrittare i veri sentimenti dei dirigenti nerazzurri e nemmeno le intenzioni, ma è vero che per il mercato non ci sono soldi e che il presidente, per quello che vale, dopo sette anni non riesce a dire una parola nella nostra lingua.

Zhang ha parlato di nuovi successi e più volte si è fatto riferimento alla sua intenzione di restare alla guida del club rifinanziando il debito.
Con il “rifinanziamento” è possibile estinguere un prestito, richiedendone un altro più vantaggioso. Gli esperti dicono che in genere chi sceglie questa strada ha difficoltà a rimborsare le rate dei vari finanziamenti in corso. Mi auguro di no naturalmente, ma riesce davvero complicato capire qual sia la strategia. Zhang avrà in mente qualcosa, avrà un progetto che gli può permettere di riprendere finanziariamente il controllo della situazione senza aiuti esterni come prestiti di Oaktree e un il suddetto rifinanziamento. ma non si capisce come.



Tante volte mi sento in colpa ad essere preoccupato, molti tifosi non hanno particolare interesse per la dimensione economica del club e guardano a queste osservazioni come ad una mancanza di fede, persino un atto di blasfemia contro una presidenza nei confronti della quale “bisogna essere riconoscenti” dicono.
Verso Steven, unico riferimento in carne e ossa della proprietà, ci può essere una naturale simpatia e non ho niente contro di lui, tuttavia sono tre anni che la situazione è mutata.
I tifosi non si sono rivoltati perché guardano ai risultati e questi dicono che l’Inter ha vinto uno scudetto, ottenuto due secondi posti, alzato due coppe e fatto una finale europea.
Per quale ragione dovrebbero essere scontenti, al punto da sdegnarsi verso la presidenza? Più di qualcuno è scontento, agitato da un futuro più che incerto ma il suolo non è stato ancora toccato e non c’è il pretesto, manca l’esasperazione che poteva esserci anni addietro.
L’Inter è come una nave di straordinario valore a cui è stato sottratto il motore e che ora va avanti con l’inerzia della velocità precedente. L’ossatura della squadra è stata caratterizzata dagli acquisti di Lautaro nel 2018, Barella e Lukaku e il ritorno di Bastoni nel 2019, accompagnandosi al già presenti Brozovic e Skriniar presi nel 2015 e 2017.
Da due anni l’Inter perde pezzi come Hakimi, Perisic, per un anno Lukaku e il tecnico dello scudetto Conte. Attualmente sta lavorando per non perdere proprio Skriniar al quale non può comunque dare la stessa cifra che gli offre il PSG.
La società è riuscita a risolvere i problemi, facendo un eccellente lavoro di ricomposizione della rosa ma non ha più la forza di investire come i club di alto livello con i quali vuole competere.

I parametri zero sono stati la soluzione che ha permesso di mantenere la velocità di crociera quasi inalterata ma ad Inzaghi manca il coraggio di far giocare con maggiore frequenza i giocatori di prospettiva come Asllani, Bellanova e persino Carboni.
La squadra funziona ancora, a prescindere dal fatto che porti a casa trofei o scudetti, la prospettiva tuttavia è sempre di breve termine.
Manca un main sponsor, a meno che non si consideri tale l’insolvente Digital Bits, il quale resterà ambiguamente sulle maglie fino al termine della stagione. Manca uno stadio di proprietà, manca persino un’idea definitiva di quella che dovrà essere la casa dell’Inter e degli interisti in futuro.
In queste condizioni se il club continua a ritagliarsi uno spazio tra le prime sedici in Champions, porta a casa soldi, prestigio, ranking, market pool, ricavi superiori e potenziali sponsor.
La vera speranza viene proprio dai risultati che, se in linea con le ambizioni, possono dare ancora carburante.
Buon Natale a tutti.

Amala