“Seconda Stella”, parola di Javier Zanetti

“Seconda Stella”, parola di Javier ZanettiTUTTOmercatoWEB.com
sabato 27 aprile 2024, 21:08Editoriale
di Fabrizio Biasin

A un certo punto dell’Anno Domini 2024 ho messo da parte il tipico pessimismo nerazzurro: 

“Ok, dai, vinceremo lo scudetto, quello bellissimo della Seconda Stella”.
“Non dire cazzate, abbiamo solo 14 punti di vantaggio”.
“Mi sembrano sufficienti”.
“Non lo sono”.
“Taci, muto, rischio lo stesso”.

Il discorso tra me e la mia mente ha partorito un libro, “Seconda Stella”, in prevendita su Amazon e piattaforme varie, in libreria dal 14 maggio (qui squallida promozione).

E allora oggi vi lascio alle parole del signor Javier Zanetti, leggendario capitano nerazzurro e autore della prefazione che potete leggere qua sotto.

Per il resto, sorelle e fratelli nerazzurri,  godetevela il più possibile: ve la siete meritata.

Prefazione di Javier Zanetti a “Seconda Stella”:

“Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle". I padri del nostro splendido club scrissero "stelle" nell'atto di fondazione. Stelle, al plurale. Ecco perché il ventesimo scudetto della nostra storia è speciale. D'ora in avanti saranno due le stelle sul nostro petto, sulla nostra maglia, sul cuore di ogni nerazzurro, sia esso un giocatore o un tifoso. Le due stelle ci rappresentano perché siamo sempre stati un club che parla al plurale. Insieme abbiamo fatto grandi cose. Insieme abbiamo vissuto momenti indimenticabili.
Insieme abbiamo sofferto e festeggiato. Insieme siamo stati tristi e felici. L'Inter è sempre stata un "noi", mai un "io". Le due stelle simboleggiano la pluralità di persone, di culture, di tradizioni, di idee che ho scoperto fin dal primo istante in cui sono arrivato e che riscopro ogni giorno lavorando per il club o semplicemente tifando i ragazzi in campo.
 
Siamo campioni d'Italia per la ventesima volta, ma è sempre come la prima. Almeno per me. Diventiamo grandi, invecchiamo, cambiamo, abbiamo nuovi ruoli e diverse responsabilità, ma l'emozione per tutti noi interisti è sempre la stessa. Ogni scudetto ci porta a pensare al bene che vogliamo a questi colori, a questa maglia, a questo club così speciale. Quando arriva uno scudetto è come se ci conoscessimo tutti. Il mondo è nerazzurro. Milioni di cuori che diventano una cosa sola. Siamo l'Inter, tutti noi, sempre. Lo siamo nelle sconfitte, dalle quali siamo sempre usciti vincitori, e lo siamo nelle vittorie, che sappiamo di meritare come nessun altro. Ho avuto l'onore di vincere qualche scudetto da giocatore e da capitano di questa squadra, ora ho la fortuna di poter dare ancora il mio contributo da vicepresidente, e devo dire che l'emozione che provo ha sfumature diverse ma, in fondo, è sempre fortissima.
 
Ho vissuto tante Inter nella mia carriera. Alcune avevano campioni strepitosi, altre erano dotate di un cuore incredibile, altre ancora hanno ottenuto meno di quanto avrebbero meritato. Devo dire che questo scudetto è speciale anche per come la nostra Inter l'ha conquistato. I ragazzi hanno espresso un gioco meraviglioso, ci hanno fatto ricordare perché amiamo il calcio e passiamo la vita ad aspettare la prossima partita. Ho visto i nostri calciatori allenarsi ogni giorno al massimo, con una professionalità incredibile di cui non possiamo che essere orgogliosi. Il mio obiettivo da calciatore è sempre stato rendere fieri i tifosi, e ora che sono tifoso anche io, posso dire di essere fiero di questo gruppo. Rappresenta tutto ciò che vorremmo fosse l'Inter: rispetto, passione, amore. Non c'è cosa più bella che riconoscersi nel club che ami, e non sempre si ha la fortuna che questo accada. Noi l'abbiamo avuta in questi anni, grazie a questi ragazzi che meritano una gioia grande come lo scudetto della seconda stella. Quando parlo di gruppo comprendo anche Simone e il suo staff: una squadra nella squadra, preparata, ambiziosa, seria, professionale ma anche educata e disponibile. Credo che il mister e lo staff stiano bene all'Inter perché hanno valori e virtù simili a quelli del club. La forza di mister Inzaghi è stata dare sia serenità sia serietà alla squadra. Penso che ogni persona del club quest'anno fosse felice nell'alzarsi la mattina e recarsi ad Appiano Gentile e questo è un merito del nostro allenatore. Il centro sportivo è un luogo in cui si lavora ma deve essere anche un luogo in cui si sta insieme volentieri e così è stato. È il primo scudetto per Simone ma sono certo che non sarà l'ultimo perché so che il calcio premia le persone speciali come lui.
 
Abbiamo una squadra unita che va in campo e una altrettanto coesa a bordo campo. La mia carriera da dirigente è breve ma devo dire che non pensavo potesse nascere un gruppo di lavoro così compatto. Ogni giorno queste fantastiche persone e incredibili professionisti lavorano per portare l'Inter dove merita e regalare felicità a tutti noi tifosi. Anche tutto il settore giovanile, composto da centinaia di giovani talenti nerazzurri, bravissimi tecnici e dirigenti, merita una menzione: i risultati della prima squadra sono conseguenza anche dello straordinario lavoro svolto al centro sportivo Giacinto Facchetti. Ecco, Giacinto: quanto sarai felice per questo traguardo. Ti vogliamo bene. C'è un'altra grandissima squadra dentro l'Inter ed è quella di tutte le persone che lavorano per il club e nei nostri meravigliosi centri sportivi: senza di loro, non potremmo scrivere queste righe.
 
Un sincero ringraziamento a Steven Zhang, il nostro presidente, a suo padre Zhang Jindong e a tutta la famiglia Suning, presente nel consiglio di amministrazione del club. La visione, la passione e la capacità di condividere questo viaggio con felicità, gioia e sensibilità sono i segreti dei successi di questi anni. Il ventesimo scudetto è un regalo a tutti noi da parte della famiglia Zhang, ma anche un dono dell'Inter per ringraziare del sostegno e della fiducia riposta dalla famiglia stessa in tutti noi.

Un altro grazie sincero ai Moratti, ancora presenti in società e attivi nelle iniziative che promuovono i valori dell'Inter nel mondo quali l'uguaglianza, lo spirito di squadra e il diritto alla vita. In questo trionfo ci sono tanti di questi valori: li abbiamo potuti ammirare in ogni allenamento e partita, ma anche in ogni giornata passata ad Appiano o in sede. Se l'Inter oggi è una grande famiglia, se noi siamo fratelli e sorelle del mondo, lo dobbiamo a Massimo Moratti e alla sua famiglia.

Nelle prossime pagine rivivremo insieme le tappe di questo straordinario campionato. È un modo per fissarle nella nostra memoria e per ricordare l'importanza di ogni partita, ogni gol, ogni assist, ogni corsa per il compagno, ogni chilometro fatto per l'Inter. Il mio consiglio è di ricordare le persone con cui eravamo, chi abbiamo abbracciato, con quale amico abbiamo esultato, chi è stata la prima persona a cui abbiamo pensato dopo ogni gol segnato dai ragazzi. Così ci accorgeremo - lo farò anche io - che l'Inter è la compagna delle nostre vite, ci riempie di emozioni, ci completa, ci fa sentire vivi. Siccome questo scudetto è il ventesimo della storia del club e porterà la seconda stella sopra il nostro stemma, merita di essere ricordato con qualche attimo in più. Perché io lo so che voi, come me, state già pensando al prossimo e a tutte le tappe che dovremo affrontare per vivere di nuovo questa felicità. Ci sarà tempo per questo, da domani. Oggi possiamo dedicarci al ricordo di questa meravigliosa Inter. In fondo, apensarci bene, il ventesimo scudetto si vince una volta sola.

Javier Zanetti