I due acquisti che servono all’Inter: ecco dove intervenire. Ma avrà detto la verità Marotta?
Ha vissuto un fremito che non conosceva da tanto tempo, il tifoso interista. Qualcosa che non provava da almeno un anno, e che non c’entra nemmeno con la vittoria dello scudetto. Che ti dà un piacere differente rispetto alla vittoria: non ti fa festeggiare come un titolo, ma è un’emozione diversa a cui nessun tifoso è immune. Nessuno sulla faccia della terra che si possa ritenere tifoso.
Quando Marotta sul palco del festival di Trento ha annunciato che l’Inter sarebbe andata sul mercato a gennaio per due acquisti, è stata un’emozione di cui gli interisti avevano perso memoria. Perché è inutile raccontarsela: ogni tifoso sognerà sempre con la domanda “chi prende la mia squadra?”. Figuriamoci poi quando ad annunciarlo così candidamente è il tuo dirigente. E figuriamoci poi quando - nel caso dei tifosi interisti nell’ultimo anno - le uniche volte in cui hai potuto pensare agli acquisti è sempre stato come conseguenza di crisi e cessioni sanguinose. Sembrerebbe - e il condizionale è d’obbligo visti i casi recenti - che stavolta si tratti soltanto di normali e semplici dichiarazioni d’acquisto. Il condizionale rimane non soltanto per la notizia Gazzetta sulla necessità dell’Inter di fare ulteriore cassa entro la prossima estate; ma perché la situazione economica e societaria non è migliorata di una virgola: non tanto per quanto riguarda i conti, ma per la solidità societaria del proprietario, più che del club stesso.
E allora viene in mente che Marotta, secondo a nessuno quando si tratta di dirigere una squadra verso un obiettivo, sa che è meglio provare a isolare il più possibile la squadra dalle voci esterne, perché stavolta non avrà un comandante di titanio come Conte a fare da scudo.
Ma se davvero non si trattasse di pretattica, allora dove l’Inter avrebbe più bisogno?
Se Alexis Sanchez andasse via, quello sarebbe il primo slot, venga Jović o no. Ma l’unica maniera per cedere Alexis sarebbe pagargli l’80% dello stipendio che deve ancora ricevere, in una tranche: possibile, ma non molto favorevole economicamente.
E poi? Coperto il reparto difensivo, ben coperti gli esterni con quattro opzioni per due ruoli, Il maggiore buco rimane sull’interno di qualità che possa prendere il posto di Çalhanoğlu - sempre che Sensi finalmente non diventi atleticamente affidabile. Nandez è un tale duttile da poter forse ricoprire anche quella posizione, anche se magari non sarebbe la prima scelta. Certo, ci sarebbe anche il portiere del futuro da trovare, Onana o no. Ma di quelli, liberi a gennaio non ce n’è.
Sempre che, ribadiamolo, davvero si possa operare sul mercato.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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