Ha senso vendere Dumfries?
Inutile girarci intorno: se davvero l’Inter ha impellenze economiche che la costringono alla cessione di un altro giocatore ad almeno 60 se non 70 milioni, e allora non si può scappare dall’essere costretti a scegliere il sacrificato. Resta da vedere se questa impellenza è già immediata a gennaio, o se quantomeno fino a giugno si possa aspettare. Probabilmente l’integrità della stagione dovrebbe essere salva, anche se vendere di nuovo almeno una pedina simile alla prossima estate rischia di fare scendere ancora ulteriormente il parco tecnico a disposizione. Poi tanto Marotta quanto Simone Inzaghi sono bravi a fare di necessità virtù, ma è innegabile come il livello medio mano a mano cali progressivamente.
Denzel Dumfries è stato sistematicamente il nome più scelto dall’opinione pubblica interista per effettuare questo sacrificio: pedigree internazionale, buon rendimento, valore ottimo ma non inaccessibile.
Ma la scorsa estate le offerte sarebbero arrivate al massimo a 40 milioni, soprattutto per interessamento del Chelsea. Giustamente Marotta decise di non rischiare la cessione del giocatore: perché 40 milioni era il prezzo normale, e allora se da un giocatore di ottima prospettiva non riesci a ricavare di più del suo prezzo normale, tanto vale rimanere assieme e avvantaggiarsi del suo apporto, e magari pensare a venderlo quando le offerte si alzeranno.
L’inizio stagionale di Dumfries è stato deludente come tutta l’Inter, ma non sarà un caso che la squadra abbia cominciato ad andare meglio proprio quando anche le sue prestazioni sono migliorate nettamente: perché il lavoro dell’olandese rimane fondamentale, e di esterni così esplosivi e così efficaci nell’uno contro uno ce ne sono pochissimi in Italia e pochi in generale in Europa.
Ai mondiali, Dumfries ha dimostrato di aver appreso l’arte del difendere da Simone Inzaghi - così come da nuovo dettame tattico del rivoluzionario Van Gaal, diventato conservatore al finale della sua parabola - ma quando i Mondiali ne hanno dato possibilità, è diventato addirittura il man of the match di un Ottavo di Finale della Coppa del Mondo, in in una partita con un gol fatto, due assist creati, due gol salvati.
Lo standard di Dumfries è quello di un terzino/esterno di livello europeo capace di dare assist, segnare gol, rimanere in partita. Ce ne sono pochi in giro, e quelli che ci sono vengono pagati profumatamente.
Per età, valore, e prospettive, il valore di Dumfries in questo momento è di 60 milioni di euro. Il che significa che per rendere vantaggiosa la cessione, devi incassare almeno 70 milioni di euro.
Se certi sacrifici sono inevitabili, tuttavia vista l’esigenza non si può fare a meno di ottenere tutto il necessario possibile.
Al di sotto dei 70 milioni di euro il sacrificio di Dumfries non avrebbe senso né economicamente né tecnicamente
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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