Barella c’è, ora tocca a Brozo

Barella c’è, ora tocca a BrozoTUTTOmercatoWEB.com
sabato 6 novembre 2021, 20:24Editoriale
di Fabrizio Biasin

“A chi chiedo qualcosa di più? A Barella che viene dal Cagliari?”. Musica e parole di mister Antonio Conte, incazzato come una iena dopo l’eliminazione dalla Champions del 2019 (era il 5 novembre). Ieri, 5 novembre 2021, il sardo Nicolò Barella è diventato, di fatto, il prossimo capitano dell’Effecì Internazionale. Davvero niente male.


E – diciamolo subito – si è guadagnato tutto: il calore incondizionato dei suoi tifosi, l’aumento dell’ingaggio da 2.5 a 4.5 milioni (diventeranno 6 nel corso degli anni), gli osanna e i titoloni. Parliamoci chiaro, avrebbe potuto dire “grazie ma non rinnovo, mi hanno promesso mille milioni altrove” (a Parigi o Manchester lo avrebbero accolto a braccia aperte…), ha scelto di diventare un vero e proprio simbolo (e non solo per l’Inter). Ecco, Nicolò Barella - e prima di lui Lautaro Martinez - sono l’esempio vivente che il termine “riconoscenza” ha ancora un valore e lo hanno dimostrato con i fatti. 
La firma sul pezzo di carta a poche ore dal derby più importante che c’è (sì, lo è), dice tante cose, in particolare che alla fine della fiera, forse, in viale della Liberazione non sono così “disperati” come qualcuno vuole far credere da mesi e mesi e mesi; l’altra è che Marotta e Ausilio sanno fare molto bene i loro calcoli. L’estate passata, a un certo punto, si ragionava sul prendere o meno un attaccante in più. E allora gli impiccioni come il sottoscritto chiedevano: “Che fate? Ne prendete un altro?”. La risposta: “Con i soldi avanzati dal budget messo a disposizione dalla proprietà, provvederemo a rinnovare i contratti di Lautaro, Barella e Brozovic”.


Ebbene, due su tre sono in ghiaccio. E veniamo al punto. Che si fa con Marcelino, ovvero il tizio che “nessuno è insostituibile ma lui ci si avvicina molto?”. Le parti sono distanti perché, come sempre più spesso accade, “contratto in scadenza” fa rima con “richieste esagerate”, ma è altrettanto vero che non siamo ancora arrivati alla rottura e il croato a Milano si trova assai bene (basta seguirlo su Instagram per farsi un’idea). Morale, la fumata bianca è lontana, ma le possibilità che alla fine in casa nerazzurra si realizzi un piccolo triplete (Lautaro-Barella-Brozo) non sono affatto azzerate. 
Ecco, avete presente tutto quello che avete letto fin qui quanto conta rispetto al derby? Quasi nulla, perché i punti in palio sono sempre tre, ma prima della sosta valgono parecchio di più, anche solo perché ti mettono al riparo dalle tipiche e nauseanti “polemicone da pausa per la Nazionale”. Vediamo di lasciarle agli altri…