Il CorSport analizza la 'mini-crisi': "Lautaro teso. Appellarsi alla sfortuna non è una giustificazione"
L'Inter è uscita sconfitta da entrambi gli ultimi big match disputati tra Serie A e Champions League. Contro il Milan, prima, e l'Atletico Madrid, poi, la ciurma di Cristian Chivu non è riuscita ad abbinare a un gioco qualitativo e a tratti entusiasmante una concretezza necessaria per evitare di tornare a casa senza il bottino.
Ad analizzare l'attuale situazione vissuta dai nerazzurri - da alcuni definita come di "mini-crisi" - è l'edizione odierna del Corriere dello Sport, che pone l'accento sulla discontinuità tra mole di occasioni create e conclusioni vincenti verso la porta avversaria. Sia il derby sia il match di Champions League contro i colchoneros testimoniano tale realtà, giustificando l'idea secondo cui una diversa lucidità sotto porta o nell'ultimo passaggio - quello decisivo per mandare in porta un compagno - avrebbe potuto determinare i presupposti di risultati diversi da quello della sconfitta.
Ma la base positiva, rappresentata dalla capacità dei meneghini di produrre gioco applicando i propri principi sul prato verde, consente di guardare con un velo di ottimismo al prosieguo della stagione corrente. Tale sensazione pervade anche la dirigenza nerazzurra, con il ds Piero Ausilio e il Presidente Giuseppe Marotta che continuano a conservare buoni auspici in vista del futuro: "Sono convinti che ci sono tutti i margini per risistemarsi", sottolinea il quotidiano.
Nella convinzione, però, di non dover trovare alibi alle sconfitte maturate negli ultimi giorni: "E appellarsi alla sfortuna può servire per difendere il gruppo, ma non può diventare una giustificazione", rimarca il Corriere dello Sport.
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