Dall'inferno al paradiso: Inter-Barcellona 4-3, Frattesi regala la finale di Champions League

Dall'inferno al paradiso: Inter-Barcellona 4-3, Frattesi regala la finale di Champions LeagueTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 23:41Primo piano
di Bruno Cadelli

Pioggia e orgoglio. Supplementari e ruggiti alle stelle nella notte più pazza che l’Inter ricordi. La squadra di Simone Inzaghi è in finale di Champions League dopo aver battuto il Barcellona 4-3 ai tempi supplementari. San Siro, vecchio gigante, è custode di una delle partite già belle della storia della Coppa dei Campioni. Perché chi ha visto Jair e Mazzola la chiama ancora così. La decide Davide Frattesi al 99’, con un piatto nell’angolino degno del miglior Rivera, quando l’azzurro stese la Germania nella partita del secolo. Un match da tramandare ai posteri che sembrava chiuso quando Raphinha, all’87’ segna il 3-2 di un Barcellona immortale, capace di rimontare il doppio svantaggio dopo i due montanti allo stomaco di Lautaro Martinez e Calhanoglu. Ma quando tutto sembrava chiuso a doppia mandata (e Yamal centra un palo clamoroso che poteva valere il 2-4), ecco spuntare Francesco Acerbi che da punta consumata, su assist di Dumfries, segna il 3-3 al 93' che porta il match ai supplementari. Ed ecco spuntare l'uomo del destino, Davide Frattesi, che dopo il sigillo a Monaco contro il Bayern decide di riportare i suoi compagni all'Allianz Arena.  

Primo tempo a tutto fuoco: Inter in controllo e Barcellona Yamal dipendente

Appena l’arbitro fischia si corre e si lotta su ogni zolla del campo: il Barcellona morde, l’Inter non arretra e il pubblico ruggisce su ogni contrasto o palla recuperata. I nerazzurri crescono nella parte centrale del primo tempo e passano con Lautaro Martinez: scippo del pallone sulla trequarti, Dumfries entra in area e libera il Toro per il tap in che accende San Siro. Il Barcellona si affida a Yamal come al Montijuic ma i nerazzurri sono cattivi su ogni contrasto. Lautaro è un fiume in piena e quando scatta in area Cubarsì lo travolge: Il VAR richiama Marciniak e il polacco non ha dubbi nell’assegnare il rigore ai nerazzurri trasformato dal destro di Hakan Calhanoglu. Un primo tempo perfetto che si chiude con le scintille in campo tra Acerbi e Inigo Martinez

Barcellona furioso: Eric Garcia e Dani Olmo la pareggiano

Il secondo tempo si apre con il Barcellona in forcing e l’Inter costretta a difendere. Acerbi va in gol ma il fuorigioco è netto mentre i blaugrana piazza no la zampata con Eric Garcia, bravissimo a spedirla nel sette alle spalle di Sommer. È il gol che accende la squadra di Flick, vicinissima al pari con lo stesso Garcia ipnotizzato da un gran intervento di Sommer. Le crepe dell’Inter si vedono e quando Gerard Martin disegna il cross sul secondo palo Dani Olmo impallina i nerazzurri per il pareggio che gela San Siro. Carlos Augusto è stordito dalle serpentine di Yamal. L’Inter patisce le pene dell’inferno e regge come può e lo stesso spagnolo sfiora la rete del 2-3. 

Raphinha completa la rimonta, Acerbi riprende il Barcellona al 93’. Poi il guizzo di Frattesi

L’Inter regge come può ma i balugrana crescono, gestiscono il possesso e trovano il vantaggio con Raphinha a tre minuti dalla fine: chirurgico il brasiliano con il destro e San Siro precipita in una cappa di dolore. La squadra di Inzaghi però quest’anno ha la pelle dura e nell’assalto finale Acerbi, nel cuore dell’area picoola, mette il pallone sotto la traversa da punta consumata trafiggendo Szczesny per il gol che vale i supplementari. L’extra time vede la pioggia battente ma il cuore dell’Inter batte più forte. Thuram è un gladiatore e lavora un gran pallone, Taremi fa da sponda per Frattesi che disegna il pallone della storia. Una stroia dove c'è la firma in calce di Sommer che nega a Yamal il pallone del 4-4