L'Inter promette di esserci anche in futuro

Il mondo del calcio tende a insupidire gli argomenti. Liofilizza le partite in un condensato di luoghi comuni, incasella i protagonisti e sceglie di giudizi standard, mai complessi, possibilmente al netto, rinunciando al piacere della dialettica.
E' il vero limite di questo sport, il più amato al mondo, per questo appoggiato su una retorica da cui non si esce in nessun modo.
Il caso dell'Inter di questa stagione è emblematico. Paradosso di una squadra che ha disputato una stagione incredibile ma che potrebbe terminare senza alcun ttolo.
Il retaggio di Mourinho, la visione manichea della juventinità, repulsa dai rivali ma alla fine sedotta dal semplicistico: “vincere è l'unica cosa che conta”.
Oggi l'opinione pubblica è tentata dalla drammatizzazione dell'insuccesso, esaltando gli errori e indicando i colpevoli ma, per ora, i colpi restano in canna grazie alla partita spettacolare giocata a Barcellona. Partita che sarebbe rimasta leggendaria anche in caso di sconfitta.
C'è un misto di rabbia, orgoglio e mistero dietro a questo strano aprile chiuso proprio a Barcellona. Rabbia per le condizioni nelle quali ha giocato l'Inter, i troppi infortuni, le condizioni fisiche di alcuni giocatori e il trattamento ricevuto per il calendario e il mancato accoglimento della richiesta di Marotta di spostare ad altra data Inter-Roma.
Ancora rabbia per aver lasciato andare Coppa Italia e Campionato nel giro di una settimana e aver perso Lautaro Martinez, il capitano e trascinatore per la gara di ritorno con i catalani.
Orgoglio per la stagione tenuta sempre su alti livelli e la sfida che ha divertito milioni di spettatori in Italia e nel mondo col Barcellona.
Infine mistero, perchè non è facile comprendere il buco nero che ha impedito all'Inter di presentarsi in campo nei secondi tempi di Parma, a San Siro col Milan e nel primo tempo con la Roma. Più facile comprendere Bologna, con la quale è arrivata una sconfitta immeritata a temo scaduto.
E' un mistero perchè in tanti avevamo immaginato un Inter col frento tirato in molte partite durante la stagione, pronti a scommettere che ad aprie la squadra sarebbe entrata in forma nel momento decisivo, salvo vedere il crollo fisico dopo il Bayern, con gare anonime e tutte importanti. E quando eravamo col cero in mano è arrivato lo scatto repentino nella semifinale di Champions, con un giorno di riposo in meno, giocando in trasferta e con due giocatori (Thuram e Dumfries) rientrati al pelo per giocare la partita più importante della stagione.
La teoria secondo la quale l'Inter puntava tutto sulla Champions è inaccettabile, anche perchè la squadra di Inzaghi è rimasta in lotta fino ad aprile su tutti i fronti e non aveva dato la sensazione di volar mollare niente, anzi aveva parlato apertamente di volerci provare su tutti i fronti.
Perciò qualcosa è sicuramente è andato storto,a partire dalla preparazione atletica che quest'anno ha portato a troppi infortuni muscolari fin da agosto 2024, prima che la stagione fosse tanto stressante.Torneremo su questo tema a fine stagione ma alcuni infortuni come quelli di Thuram, Dumfries e ora Lautaro dipendono dalla mancanza di alternative. Se ci fosse stato un Dzeko a disposizione le rotazioni sarebbero state molto più armoniche.
Lautaro si è infortunato per un eccesso di impiego e del resto non si ferma da due anni.
Giocare contro il Barca di Yamal, con il rientro di Balde, fondamentale per il gioco del Barcellona, senza il capitano e con il pur volenteroso Taremi è un handicap notevole, sottovalutato a causa del grande entusiasmo per la prestazione di mercoledì.
A cavallo tra le due sfide col Verona ci sarà l'Inter di riserva, quella che non ha dato tutte le risposte che servivano ed è legittimo pensare che battere i veneti, senza mezza squadra e col pensiero a martedì prossimo, possa risultare durissimo, specie perchè in avanti ci saranno Correa e Arnautovic, unico tra gli attaccanti di scorta a distinguersi, ma solo quando sta bene.
L'Inter di quest'anno è bella. Solo, da la sensazione di non essersi mai potuta svelare del tutto. Speriamo possa averne l'occasione.

Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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