Tonali: "Italia ha tirato fuori voglia e passione. Israele dev'essere rispettato, ma noi giocheremo come sappiamo"

Sandro Tonali si è pronunciato nella conferenza stampa della vigilia di Israele-Italia, match che si disputerà domani 8 settembre a Debrecen alle ore 20:45. Di seguito le sue dichiarazioni.
Preferite giocare davanti a pochi tifosi o meglio davanti a tanti tifosi, come sarebbe accaduto se la sfida si fosse disputata in Israele?
“Dopo il riscaldamento, i giocatori possono giocare in qualsiasi stadio. Io quando gioco mi concentro e basta, non guardo più all’esterno. Anche quando abbiamo giocato con 80mila persone, per noi è stato uguale, giochiamo come fossimo al campetto e portiamo quanto preparato nel corso della settimana. Domani affronteremo un avversario da rispettare, dotato di giocatori forti, per cui non dobbiamo sottovalutare nessuno ma praticare il nostro calcio”.
Quanto è stato importante quanto ti è accaduto e quanto lo è stata la Premier?
“Entrambi hanno avuto la loro importanza. Quando sei in difficoltà lavori di più, capisci bene quali sono davvero le cose che vuoi fare e quelle a cui tieni. Poi la Premier mi ha aiutato, si gioca un calcio differente, poco tattico ma molto veloce, rapido e fisico. Questa è la differenza che sussiste con gli altri Campionati. Ma non solo questo, è il lavoro che c’è dietro tutti i giorni.
Percepisci la presenza di una scintilla diversa?
“In allenamento abbiamo tirato fuori la voglia e la passione che c’era anche prima, ma in misura minore. Nel calcio non è semplice. A Bergamo i primi 60 minuti sono stati difficili, dato che abbiamo creato tanto senza segnare. Siamo rimasti positivi e poi siamo riusciti a farcela. La palla pesava, sapevamo di avere la necessità di vincere. Dopo l’1-0 ci siamo liberati, dando inizio alla ‘seconda’ partita”.
Giocare con tanto campo ti diverte maggiormente?
“Ogni match è differente, ultimamente ho giocato più da mediano a Newcastle, ma posso fare tutto. Non ho problemi a cambiare la mia posizione, in Inghilterra si usa di più giocare con più spazio, ma è soltanto meno tattico. Occorre ambientarsi, in teoria non è più divertente ma se c’è da correre io non mi tiro indietro”.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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