Le tappe del rinnovo di Perisic: difficile, non impossibile. La distanza resta però ampia

Sapersi reinventare è una virtù. Ivan Perisic l'ha fatto, regalandosi una seconda vita in nerazzurro: se il trasferimento in Baviera fu dettato dal suo ostracismo ad un cambio di ruolo, è stata proprio la trasformazione in quinto di centrocampo nel secondo anno di Conte a regalargli una centralità tutta nuova all'Inter. Tutto perfetto, dunque, se non fosse per il contratto in scadenza il prossimo giugno: se per il connazionale Brozovic la crescente fiducia trova riscontro nelle evoluzioni delle ultime settimane, la partita per il suo rinnovo resta piuttosto ingarbugliata.

Porta chiusa fino a novembre
Il fatto che il suo rinnovo sia tornato ad essere un tema in viale della Liberazione - qualcuno potrebbe suggerire - è già un progresso evidente rispetto ad alcune settimane fa. Fino a novembre, infatti, Ivan era sembrato irremovibile: nessuna apertura all'ipotesi prolungamento, e ritorno in Bundesliga all'orizzonte alla naturale scadenza del contratto. Qualcosa, però, si è mosso: il rendimento di Ivan è decollato insieme a quello della squadra, un'inerzia positiva che ha forse increspato una certezza che sembrava imperturbabile.

Difficile, ma non impossibile
Un tentativo verrà fatto, c'è da starne certi. E sebbene l'ipotesi di un ritorno in Germania resti la più plausibile, il beneficio del dubbio Ivan sembra esserselo finalmente voluto concedere. Ascolterà, valuterà, e poi tirerà le somme. Certo, la distanza resta ampia e difficile da azzerare: Perisic vorrebbe un triennale con leggero ritocco verso l'alto dell'attuale ingaggio, che è di cinque milioni, mentre l'Inter gioca al ribasso e non vorrebbe spingersi oltre i 4. Tutto molto complicato, ça va sans dire, ma il termine "impossibile" è stato depennato - quantomeno per ora - da questa trattativa.