Bastoni: "A Parma ho capito una cosa. Handanovic e Ranocchia mi hanno passato responsabilità"
"Chi mi ha trasmesso di più i valori dell'Inter? Dico Andrea Ranocchia, Danilo D’Ambrosio, Samir Handanovic, ma anche Marcelo Brozovic e Ivan Perisic". Così Alessandro Bastoni, nell'intervista rilasciata al canale Youtube di Panini Italia, ha raccontato i suoi primi anni da nuovo arrivato in nerazzurro, a distanza di 7 stagioni: "Potrei dire tantissima gente della quale magari al di fuori non si percepisce l’importanza nello spogliatoio ma ti fanno capire che giocare nell’Inter non è uno scherzo e devi dare sempre tutto perché rappresenti milioni di persone nel mondo il cui umore dipende dalle tue prestazioni alla domenica. Mi hanno fatto passare questa responsabilità e ora sono al settimo anno all’Inter e vicino alle 300 partite quel momento per me è arrivato”.
Quanto al suo arrivo all'Inter nell'estate del 2017: "Arrivo in nerazzurro nell’anno di Antonio Conte, con Skriniar, Godin, Ranocchia, D’Ambrosio, De Vrij. Il mio agente può testimoniare la mia volontà di andare via a tutti i costi in prestito perché non mi sentivo pronto a giocare a quel livello specie dopo appena 25 partite a Parma, quindi dopo non questa grande esperienza. Conte però insistette a farmi rimanere, dicendomi che mi avrebbe fatto giocare e così è stato. Da lì tutti i momenti chiave li ho saputi sfruttare; è difficile entrare in squadre così forti e sfruttare i momenti che ti vengono concessi. Io sono stato bravo e da lì è stata tutta discesa".
Con il Parma arriva la prima rete in Serie A: "A Parma vissi l’anno che mi fece capire che potevo essere un calciatore in Serie A. Ci fu una gara in particolare, quella contro il Torino, che ricordo come decisiva per il mio percorso. Venivo da un infortunio al menisco, mi dissi che se fosse andata bene lì allora questo sarebbe stato il mio mestiere. Andò bene, riuscimmo a vincere. Poi trovai la rete contro la Sampdoria, la squadra nel mio destino visto che anche con l’Inter esordii contro di loro… Fu una gara particolare, ogni punto in quel momento contava perché ci salvammo in volata”.
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