Acerbi: "Inzaghi ti conquista, con lui non ci sono mai state maschere"

Emerge un altro estratto dal libro di Francesco Acerbi, che riassume il suo rapporto con Simone Inzaghi. Di seguito le parole del difensore su un legame iniziato con una chiamata mentre si trovava in treno, dopo il matrimonio di Lorenzo Pellegrini: "Mi parlò come uno che ti conosce da sempre. Diretto. Vero. «Francesco, io ti voglio con me. So chi sei. E so cosa puoi dare.» In quel momento capii che non era solo una proposta professionale. Era un riconoscimento. E anche un'opportunità per saldare tutto ciò che avevo vissuto fino a quel punto: la fatica, gli errori, le battaglie silenziose. Firmare per la Lazio non fu solo un passo avanti: fu un punto di svolta.
Alla mia prima volta a Formello, mi colpì la velocità: la rapidità dei gesti, delle decisioni, degli sguardi. Ogni dettaglio aveva un peso. Non c'era più tempo per sbagliare. Ma non era paura. Era adrenalina pura. Li capii subito che Inzaghi non era uno qualunque. Era uno che viveva di calcio. Ma, soprattutto, uno che sapeva leggere le persone. E io, che mi portavo ancora addosso qualche ombra, lo percepii subito. Con lui è sempre stato tutto naturale. Ci siamo dimostrati rispetto e stima reciproci, senza troppe parole.
Anche se, quando necessario, le abbiamo tirate fuori con la massima franchezza. Simone non è uno che si impone. Ti conquista. Ti parla guardandoti negli occhi. Ti chiede solo una cosa: fiducia. E te la restituisce moltiplicata. Con lui non c'erano maschere. Se stavi bene, giocavi. Se stavi male, ti aiutava a tornare. Non pretendeva eroi, pretendeva uomini. E per me fu una liberazione", confessa nelle pagine del suo libro Acerbi. Un legame destinato ulteriormente a rinforzarsi all'Inter.
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