Quanti titolari in questa Inter, sono tutti pronti nel calcio totale di Inzaghi

Quanti titolari in questa Inter, sono tutti pronti nel calcio totale di InzaghiTUTTOmercatoWEB.com
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domenica 10 marzo 2024, 01:00I fatti del giorno
di Daniele Najjar

Come arrivare al massimo del risultato, riuscendo anche a far riposare chi ne ha più bisogno: Simone Inzaghi a Bologna vive la serata ideale per un allenatore, riuscendo a lasciare seduti in panchina giocatori del calibro di Pavard, Dimarco e Lautaro Martinez per l'intera durata del match e portando ugualmente a casa la vittoria. Questo contro un avversario che alla vigilia sembrava uno spauracchio, dati i risultati recenti ottenuti contro la squadra di Thiago Motta prima di stasera. Ed i rossoblu, capaci di calciare ben 16 volte verso la porta di Sommer (ma soltanto in 4 casi centrando lo specchio), hanno venduto cara la pelle confermando la forza della propria filosofia ed identità.

Tutti importanti, nessuno imprescindibile.

Alternare troppo i giocatori di una rosa può essere un'arma a doppio taglio, se non si ha in mano lo spogliatoio. Ora, Inzaghi non lo ha fatto in maniera sistematica, certo, i titolari sono abbastanza riconoscibili nel gruppo, ma al contempo è riuscito a far sentire importanti ben più di 11 calciatori. Si vede da come entrano in campo i subentrati, ma soprattutto dal fatto che sempre più "riserve" (è doveroso usare le virgolette dato il valore delle seconde linee a disposizione del tecnico) stanno decidendo partite non facili. Altro aspetto: Inzaghi cambia gli interpreti, ma non cambia l'identità di questa squadra. Che con il Bologna ha sofferto, è vero, ma più per la bravura di Thiago Motta nel pressing, nel chiudere ogni spazio e nel non lasciare che fosse l'Inter a comandare l'inerzia dei 90 minuti.

Il calcio totale alla Inzaghi.

Inzaghi parla spesso del lavoro, delle soluzioni che ha cercato e trovato per arrivare a quella che è oggi l'Inter. Si è quasi voluto "giustificare" dopo la partita di Bologna nello spiegare che, complici stanchezza e distrazioni europee, quella vista contro i rossoblu sia stata un'Inter che ha deciso di aspettare più bassa del solito e di quanto piacesse a lui normalmente, nel momento di massima pressione degli avversari. Si percepisce quanto ci tenga a difendere il proprio lavoro e questa sensazione si ha anche quando a parlare sono i giocatori, che si divertono ed esaltano a fare cose che, in molti di loro, non avevano mai pensato di fare. Così si vede il terzo di sinistra Bastoni che coglie il terzo di destra Bisseck. Niente di casuale, niente di improvvisato, è tutto allenamento, idee e applicazione dell'intera rosa. E non importa che al posto di un campione del Mondo ci sia in campo un ragazzino.