L'Inter sfida il PSG con tutti i big, Inzaghi: "C'è una finale da vincere, poi penseremo al futuro"

Mancano ormai meno di ventiquattr'ore, poi l'Inter batterà il calcio d'inizio dell'attesa finale di Champions League che la opporrà al PSG. I nerazzurri questa volta non partono da assoluti sfavoriti, la sensazione è che la gara e le probabilità di vittorie siano esattamente alla pari tra due squadre che hanno sovvertito i pronostici: il PSG passando dai playoff ed eliminando tutte le inglesi (Liverpool, Aston Villa, Arsenal), i nerazzurri eliminando Bayern e Barcellona. Ci saranno emozioni forti ed entrambi i tecnici hanno provato gli undici della vigilia senza pre-tattica: Kvara titolare nel PSG con Doué e Dembelé, Pavard nel terzetto difensivo e Thuram-Lautaro per l'Inter.
Simone Inzaghi schiererà tutti i titolarissimi e un undici da ripetere a memoria: Sommer; Pavard, Acerbi, Bastoni; Dumfries, Barella, Calhanoglu, Mkhitaryan, Dimarco; Thuram, Lautaro. Non è "Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi", ma ha una riconoscibilità simile: è la formazione delle grandi occasioni, che l'Inter ha avuto pochissime volte. Il tecnico, tuttora corteggiato dall'Al-HIlal, ha gonfiato il petto in conferenza stampa: "Di differente rispetto a due anni fa c'è soprattutto l'esperienza nella preparazione, nel come arrivare alla finale. Sappiamo che ogni partita è storia a sé, abbiamo cercato di curare tutti i dettagli con grandissima cura. I ragazzi sono tutti disponibili e quest'anno in 59 gare in tre partite li ho avuti tutti e 23 disponibili come lo sono domani. È importante poter contare su tutti i giocatori, scelti e condivisi, che sono fiero di allenare".
Non può mancare la domanda sul futuro: "C'è una finale di Champions domani, poi ci incontreremo e parleremo, con in testa il bene dell'Inter. Io posso parlare delle mie sensazioni, c'è una grandissima emozione in ogni partita di Champions. Poi la finale l'abbiamo meritata giocando contro grandi squadre, domani ci manca l'ultimo passo e cercheremo di farlo come hanno sempre fatto questi ragazzi. Ogni partita fa storia a sé: in campo non vanno il monte ingaggi o il fatturato, ma giocatori che sanno che dovranno essere molto attenti ai particolari. Sappiamo che le finali si decidono sugli episodi, due anni fa eravamo considerati sfavoriti e il campo ha detto che abbiamo giocato alla pari, che forse avremmo meritato qualcosa in più nonostante avessimo di fronte la squadra più forte al mondo".
Torna poi quel discorso che era stato vincente con Mourinho, sul sogno che non deve diventare ossessione: "Dobbiamo andare in campo non con l'ossessione, ma con la voglia di vincere questa partita, sapendo di avere davanti una squadra forte e preparata. Ce la giocheremo con le nostre armi per il percorso che abbiamo fatto: difficilissimo e pieno di insidie, siamo arrivati fin qui e non vogliamo fermarci. I ragazzi sanno tutto e daranno tutto in campo. Servirà consapevolezza, ma anche corsa, aggressione, lucidità. C vorrà tutto per vincere una partita così, insieme ai dettagli che stiamo cercando di curare nel miglior modo possibile, sapendo che di fronte abbiamo una grandissima squadra con un grandissimo allenatore, che ammiro tanto come tecnico e come persona. Sappiamo quanto sia importante la gara, che tra vincere e perdere ci sia tutta la differenza del mondo. Ci siamo già passati, in Champions solo nel male, in campionato abbiamo gioito e pianto. I ragazzi sanno tutto quello che il calcio può dare, lo so bene io... Il nostro più grande desiderio è poter dare ai nostri tifosi una grande soddisfazione, vogliamo finire il lavoro iniziato a Manchester tutti insieme".
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