Luis Enrique domina Inzaghi da subito: Psg-Inter 5-0, umiliazione in ogni aspetto del gioco

Luis Enrique domina Inzaghi da subito: Psg-Inter 5-0, umiliazione in ogni aspetto del giocoTUTTOmercatoWEB.com
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Ieri alle 00:45I fatti del giorno
di Bruno Cadelli

Il Psg ha sorpreso l'Inter fin dal calcio d'inizio. Quel pallone lanciato in rimessa laterale era tutto un programma: pressione alta subito e ritmo asfissiante per stritolare l'undici di Simone Inzaghi. La vittoria per 5-0 dei parigini sui nerazzurri è il passivo più grande nella storia delle finali della Champions League. Un risultato netto, umiliante, da analizzare in ogni aspetto della gara: tattico, tecnico e fisico. 

Desirè Douè, la mossa vincente di Luis Enrique e le rotazioni offensive che hanno stordito l'Inter

L'attacco del Paris Saint Germain ha giocato da dieci e lode. Il tecnico asturiano ha schierato dal primo minuto il classe 2005 Desirè Douèm autentico mattatore della serata: due gol, un assit e un match da tramandare ai posteri. L'apporto dato dal numero 14 non è stato solo in termini di efficacia offensiva, ma nella capacità di cambiare continuamente posizione insieme ad Ousmane Dembele. Da destra e sinistra, passando per il centro. Con il supporto costante di Hakimi che ha mandato furoi giri la catena difensiva dei nerazzurri

Ritmo e fisicità: Vitinha scherza il centrocampo nerazzurro, Marquinhos e Pacho statuari

In una gara in cui il centrocampo era il cuore pulsante, quello del Psg ha viaggiato su frequenze superiori. Vitinha ha portato a spasso per il campo l'intera mediana nerazzurra non sbagliando quasi mai un tocco: ha aperto la scatola con il passaggio chiave sull'azione del vantaggio di Hakimi e ha servito a Douè il pallone del tris che ha sigillato la gara nella ripresa. Fabian Ruiz ha dato il consueto contributo muscolare di sostanza. Da Calhanoglu a Mkhitaryan nessuno ha retto il ritmo imposto dai parigini. Thuram e Lautaro non hanno avuto mai fiato con la forza e prepotenza di Marquinhos e Pacho. La stanchezza però, come dichiarato da Barella, non è una scusante.

Tecnica e sacrificio: Dembele non sbaglia nulla, Kvaratskhelia corre come un terzino

Inzaghi lo aveva detto più volte. Per vincere in Champions League bisogna giocare bene tecnicamente e il Psg ha eseguit alla perfezione. Ousmane Dembele non ha sbagliato un tocco e si è dimostrato lucido in ogni aspetto del gioco, pressando Sommer con una cattiveria mai vista. Desirè Douè un quasi ventenne incapace di sentire la pressione e la fatica, meritatamente MVP della finale. Menzione d'onore per Kvaratskhelia: non solo il gol ma una presenza difensiva come l'ultimo dei gregari. Fattori fondamentali per vincere. E che hanno lanciato il Psg sul tetto d'Europa.