L'Inter Primavera traccia la strada: scudetto a ventiquattr'ore dalla finale di Champions

C'è un'Inter che ha perso lo scudetto all'ultima giornata, la prima squadra, e ce n'è un'altra che l'ha riconquistato dopo tre anni. La Primavera nerazzurra si è cucita il tricolore proprio nella serata di venerdì, a ventiquattr'ore dalla finale di Champions League che potrebbe cambiare completamente la stagione di Simone Inzaghi e dei suoi ragazzi e cancellare la delusione legata al quarto titolo del Napoli e alla vittoria di Antonio Conte. Si tratta dello scudetto numero undici per la Primavera dell'Inter, la più titolata di sempre in Italia: Andrea Zanchetta riporta lo scudetto e segue le orme di Stefano Vecchi (2016/17 e 2017/18) e Cristian Chivu (2021/22).
I giovani nerazzurri hanno sconfitto 3-0 la Fiorentina, limitandosi a venti minuti di studio per poi accelerare e iniziare a costruire il proprio trionfo-scudetto. La rete del vantaggio portava la firma di Bovo (20'), scelto a sorpresa al posto di Zanchetta jr e decisivo per sbloccarla: zampata da rapace d'area dopo la traversa di Re Cecconi e un rimpallo. Nella ripresa i viola colpivano il montante con Rubino e sfioravano due volte il pari, con Calligaris eroe come col Sassuolo: doppia parata per proteggere il risultato. Ecco poi le reti che chiudevano i giochi, firmate da Berenbruch (80') e Lavelli (87'), consegnando lo scudetto all'Inter tra le lacrime di Zanchetta.
Quest'ultimo, prodotto del vivaio Inter da giocatore, ha chiuso il suo percorso perfetto: due titoli U17, le ottime cose con buona parte di questo gruppo nell'U18 e ora il titolo Primavera, che cancella la delusione in Youth League per l'eliminazione col Trabzonspor nella bolgia turca (di fronte a 40mila persone). I giovani nerazzurri hanno fatto esattamente l'opposto di ciò che cercherà di fare domani la prima squadra, che vuole la Champions per entrare nella storia e per dimenticarsi dello scudetto perso: qui il titolo in campionato ha rimosso la delusione della Youth League. Vedremo cosa succederà domani sera, ma l'Inter può festeggiare un progetto vincente sia in Primavera (scudetto) che nelle Women, dov'è arrivata la Champions col 2° posto.
Primavera, i volti dello scudetto
Sono numerosi i volti dello scudetto nerazzurro, e non si può prescindere dal menzionare l'MVP della finale e del campionato. Thomas Berenbruch ha dimostrato di essere una mezzala con gol e tecnica sopraffina, come ha dimostrato nella magia del momentaneo 2-0 con quel colpo di controbalzo a spiazzare Leonardelli: per lui 8 reti in campionato e 12 gol stagionali, che probabilmente gli varranno una chiamata dalla Serie B (Modena?) bypassando l'Under-23. Sarà uno dei pilastri del nuovo progetto invece Giacomo De Pieri, nove gol e lo status di top-scorer: esterno offensivo che è nato mezzala e conosce benissimo il gioco, potrà dare tanto e ritagliarsi spazio in prima squadra all'occorrenza.
Da segnalare anche il portiere Calligaris, decisivo sia col Sassuolo (ai rigori) che a Firenze, e Luka Topalovic: oggi è stato opaco, ma ha vissuto un'annata sontuosa in tutte le competizioni. E poi la cerniera difensiva Re Cecconi-Alexiou, la classe del 2007 Cocchi, le geometrie di Zanchetta jr e tanto altro. Per molti di questi nomi nel futuro ci sarà l'Inter U23, per altri la permanenza in Primavera, per altri ancora Serie B o Serie C. Il futuro è nelle loro mani, che sia nerazzurro o meno. Le uniche delusioni sono arrivate dai centravanti: poco efficaci sia Spinaccé (8 gol) che Lavelli (4), nonostante le reti odierne. Proprio qui si dovrà intervenire nell'ottica della seconda squadra, perché dopo Pio Esposito si è creato un vuoto davanti nelle giovanili.
Testata giornalistica Aut.Trib.di Milano n.160 del 27/07/2021
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