Esclusiva

Tramezzani: "Inzaghi è un top mondiale: mai vista l'Inter giocare così"

Tramezzani: "Inzaghi è un top mondiale: mai vista l'Inter giocare così"TUTTOmercatoWEB.com
martedì 5 marzo 2024, 22:24Esclusive
di Daniele Najjar

Paolo Tramezzani riparte dalla Croazia, dove ha già allenato in passato l'Hajduk Spalato: da circa un mese si è seduto sulla panchina dell'Istria. Nonostante non sia più in Italia, l'ex nerazzurro continua a seguire i colori che ama e la squadra di Inzaghi lo diverte non poco, quest'anno. 

"Se penso ai singoli, quella del 2010 è superiore, ma come gioco questa Inter la batte" - spiega nel corso dell'intervista esclusiva rilasciata alla redazione de L'Interista.

Paolo, il croato lo hai imparato?

"(Ride, n.d.r.) Basta l'inglese per comunicare con i miei giocatori, la lingua non è un problema avendo allenato in sei Paesi differenti".

Come ti stai trovando all'Istria?

"Bene, sono contento, avevo già fatto una esperienza tre anni fa all'Hajduk. È un campionato che conosco e mi piace, c'è tanta qualità, come dimostrano i risultati della Nazionale negli ultimi due Mondiali - secondo e terzo posto - il talento qui non manca. Il calcio croato si è evoluto ed è cresciuto tanto".

Parlando di Inter: rendere a San Siro è difficile se non ci arrivi già da calciatore affermato, dunque quanti sono i meriti di Inzaghi nell'aver fatto crescere tanti giocatori oggi considerati delle eccellenze?

"Ha la quadi totalità dei meriti, accompagnato da un club che ha saputo gestire dei momenti un po' più difficili in questi anni. Quando c'è questa unione qui significa tanto per l'allenatore. Sentire la fiducia da parte della società è stato fondamentale per la sua crescita".

Quanto è cresciuto lui stesso?

"Tanto. Lo conosco da una vita e l'ho seguito anche quando allenava in Primavera alla Lazio, facevo anche il commento tecnico per la Rai. Da allora la sua crescita è stata esponenziale, anche se gioca più o meno con la stessa disposizione tattica, ha cambiato tante cose".

Quali?

"Il modo di uscire, di impostare, il modo di usare i centrocampisti. Questi ultimi li alterna nelle rotazioni e nelle posizioni da tenere. Per questo oggi è tanto difficile affrontare la sua squadra: non dà punti di riferimento. La sua mano si vede in molte cose, soprattutto nella gestione dei giovani, dei nuovi acquisti. Non li manda mai allo sbaraglio, gli dà fiducia, questo un giocatore lo apprezza".

Crescita tattica, ma anche mentale. Sotto con la Roma, ha fatto una rimonta incredibile all'Olimpico. È da questo punto di vista che lo stesso Inzaghi ha fatto un ulteriore balzo dallo scorso anno?

"Sì, ma è cresciuta con lui anche la squadra. Come punto di partenza di questa Inter metto sempre la finale di Champions dello scorso anno. Avrebbe meritato di alzare quella Coppa, per ciò che ha dimostrato nei 90 minuti contro la squadra più forte del mondo. Ciò le ha dato convinzione, coraggio, i giocatori dell'Inter è come se avessero pensato: se abbiamo giocato così contro il City, vuol dire che meritiamo questi livelli. Questa convinzione l'hanno mantenuta in questa stagione sia in Italia che in Europa, su ogni campo". 

Cosa ti piace maggiormente?

"Che domina l'avversario, fa sempre gol, controlla il gioco, pressa veramente forte recuperando palla in zone sempre più alte. Non è facile, te lo assicuro. Il 3-5-2 ti permette di occupare bene tutto il campo, gioca in 30 metri e questo permette ai giocatori di non correre troppo su e giù. Fatico a trovare un'Inter più forte, se non parliamo di singoli".

Lo dicono in tanti: sei d'accordo nel dire che non si sia mai vista l'Inter giocare così?

"Se prendessi i singoli, guardando l'Inter del 2010 ne sceglierei qualcuno in più di quella squadra. Però poi se guardiamo il gioco non ho dubbi, per come domina l'avversario".

Oggi si vede anche la famosa lunghezza della rosa, visto che anche i vari Asllani e Sanchez ingranano ed incidono come ieri, no?

"Assolutamente, questa Inter ha 15-16-17 giocatori di grande livello, dove se gioca uno o l'altro cambia poco. Poi è chiaro che avere un centrocampo con Mkhitaryan, Barella e Calhanoglu dia più certezze che con dentro Asllani o Frattesi, almeno oggi. Però dentro al contesto di gioco o quando ne viene inserito solo uno nel reparto, la differenza non si vede così tanto, questo perché gli acquisti sono stati tutti funzionali".

Di Asllani che ne pensi?

"È bravo, ha bisogno di giocare e fare esperienza. Giocare nell'Empoli è diverso perché lì hai più tempo, vieni aspettato maggiormente che a San Siro. Si sta adattando e si sta prendendo qualche responsabilità in più in campo".

Dovesse arrivare la seconda stella, pensi che Inzaghi potrebbe anche lasciare, oppure a maggior ragione potrebbe continuare un ciclo?

"A prescindere da come finirà la stagione dico di sì. Ci sono tutte le componenti: la società è contenta, l'allenatore è contento, i giocatori anche, il pubblico ovviamente anche. Oggi Simone è uno degli allenatori top a livello mondiale. Sono sicuro che abbia già ricevuto offerte importanti e che ne riceverà delle altre, ma è un ragazzo intelligente, che sa quello che vuole, io sinceramente lo vedo ancora a fare il suo percorso sulla panchina nerazzurra".

Lautaro supererà i 36 gol di Higuain?

"Non è facile, 36 sono veramente tanti. Però degli attaccanti che ci sono oggi in Italia è l'unico che potrebbe avvicinare o superare quel record".

In Europa cosa ti aspetti che possa fare l'Inter, a partire dall'Atletico?

"Giocare a Madrid non è facile, contro una squadra con tanta esperienza, abituata a giocare queste competizioni e le gare da dentro o fuori. Mi aspetto una gara diversa rispetto all'andata, non credo che i Colchoneros si snatureranno, nonostante il gol di svantaggio da recuperare. Ma saranno più intensi, non si faranno sorprendere come nel match d'andata in certe situazioni nelle quali erano troppo lunghi e aperti. Detto questo, l'Inter deve giocare come sta facendo, avendo pazienza sono convinto che la possa portare a casa".

E poi si vedrà...

"Un passo alla volta: intanto c'è l'Atletico e passare il turno avrebbe un significato enorme".

Da difensore che ne pensi delle dichiarazioni degli attuali calciatori nerazzurri del reparto arretrato su quanto si divertano in questa Inter?

"Questo aspetto è importante, tanti di loro continuano a dire che si divertono, sì. È la cosa più bella, vuol dire che tutto funziona: si sente a suo agio, ha fiducia in sé stesso, riesce a fare bene all'interno di una squadra che valorizza sé stessa ed anche i propri interpreti".

Ti sarebbe piaciuto giocarci, in questa squadra?

"Tanto. Probabilmente avrei fatto un bel po' di panchina a favore di Dimarco, ma qualche minuto glielo avrei rubato".