ESCLUSIVA - Paolillo: "Calhanoglu mi ha ricordato Suarez. Marotta, quanti colpi di genio"

ESCLUSIVA - Paolillo: "Calhanoglu mi ha ricordato Suarez. Marotta, quanti colpi di genio"TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico Gaetano
mercoledì 7 febbraio 2024, 18:02Esclusive
di Daniele Najjar

Settimana di giustificata euforia quella che sta vivendo il mondo Inter, dopo la vittoria colta a San Siro contro i diretti rivali della Juventus: Lautaro e compagni possono guardare i bianconeri a 4 punti di distanza, con l'asterisco in classifica che non fa più paura.

In esclusiva per L'Interista è intervenuto l'ex a.d. nerazzurro Ernesto Paolillo, per parlare del derby d'Italia e degli altri temi caldi legati alla Beneamata.

Che vittoria è stata quella sulla Juve?

"Da tifoso ed ex dirigente ho provato una grande soddisfazione: da 1 a 100, sono felice 100".

Che peso avrà?

"Indubbiamente ha peso come vittoria, direi 6 su 10 per rimanere sui numeri. Per dire: importante, non come le altre partite, ma nulla è finito. Il campionato è ancora lungo ed ora arriva il periodo più complicato: non dimentichiamoci che l'Inter ha le coppe e la Juventus no".

Nelle valutazioni post-match abbiamo sentito da Allegri e non solo che l'Inter è stata costruita per vincere, facendo un percorso differente dai bianconeri. E' d'accordo con questo ragionamento, considerando che la Juve ha speso complessivamente di più per la propria rosa?

"E' questo il punto. Penso che in questi giorni abbiamo visto i numeri che qualcuno ha mostrato, che fanno vedere chiaramente i conti e le spese fatte dalle due compagini. Il fatto è che invece l'Inter ha costruito questa squadra sui parametri zero, senza esborsi per il cartellino di diversi giocatori chiave. Ha scommesso, in alcuni casi".

Ed ha scommesso bene. Conosciamo la sua stima per la dirigenza attuale ed in particolare per Marotta...

"Sì, guardi Onana: un capolavoro, un colpo di genio. Per Marotta al di là della stima, parlano i numeri ed i fatti. Anche lo stesso Thuram è stato una scommessa indovinata".

Per non parlare di Calhanoglu: vedendo certe sventagliate ha ripensato al fatto che non sia costato nulla?

"Più che altro ho ripensato a... Suarez! Me lo ha ricordato in certi lanci. Mi ha colpito una cosa in particolare di lui".

Cosa?

"E' stato assoluto protagonista in campo, facendosi sempre trovare libero. Questo però nonostante una marcatura asfissiante: è stato bravo lui a trovare la posizione in campo".

Nella crescita della squadra, ha notato una crescita anche da parte di Inzaghi?

"E' maturato e cresciuto tanto anche lui, sì. Aveva bisogno di fare esperienza, meriterebbe lo scudetto. Sono certo che vincendolo diventerà davvero un grande allenatore".

Giocando così, l'Inter può ripetersi in Europa? Posto che servirà anche fortuna.

"Ha detto bene lei: nel 2009/10 a cinque minuti dalla fine della fase a gironi, l'Inter era fuori dalla Champions. Questo gioco diverte, mi piace tanto. Nei tanti anni che seguo l'Inter ho visto passare allenatori ben più quotati di lui che facevano un gioco talmente noioso... Lui è arrivato a fari spenti e ha portato titoli e gioco".