ESCLUSIVA - Lautaro, l'ex dirigente: "Iniziò in difesa. Farà come Zanetti all'Inter"

ESCLUSIVA - Lautaro, l'ex dirigente: "Iniziò in difesa. Farà come Zanetti all'Inter"
venerdì 8 dicembre 2023, 19:11Esclusive
di Daniele Najjar

I gol, tanti. La grinta, anch'essa tanta. Ma anche la crescente leadership, la voglia di essere protagonista all'Inter, per tanti anni. Lautaro Martinez è sempre di più il simbolo della Beneamata, di un ciclo che vuole essere ancora più vincente di quanto non lo sia già stato negli ultimi anni.

In esclusiva per la redazione de L'Interista è intervenuto José Maria Bilbao, storico dirigente del Liniers, club nel quale è cresciuto il Toro, per parlarci di lui e dei suoi inizi, oltre che delle sue prospettive future. Bilbao con Lautaro ha mantenuto un rapporto d'affetto intenso, come dimostra il fatto che già dalla foto whatsapp si vede ritratto insieme a lui.

Lautaro lei lo conosce da sempre?

"Lo conosco da quando era bambino. Iniziò a venire a giocare al Liniers da molto piccolo con i fratelli. Ricordo come ieri suo papà che lo porta in moto all'allenamento, il "Pelusa", che giocava con noi in prima squadra".

Cosa ci racconta dei suoi inizi?

"Iniziò come difensore. Poi ha avanzato il raggio d'azione, ma non come oggi perché qui giocava come "enganche" come diciamo noi. Non un 9, al massimo come seconda punta".

Quando vedeva quel ragazzo, cosa pensava?

"Sì intravedeva la sua classe, assolutamente, anche se non ci si poteva immaginare di vedergli fare le cose che sta facendo ogni domenica, incredibili. Al tempo quello che colpiva era il temperamento, la testa, la maturità e la fame per trionfare. Infatti dopo poco è andato al Racing e poi in Italia avendo tutto il successo che meritava".

Lo sente ancora?

"Non lo disturbo spesso, ma mi ha invitato al suo compleanno ed al matrimonio l'anno scorso. Quando lo guardo in TV mi sembra di vedere lo stesso ragazzo di sempre. Mi emoziono a sentire i telecronisti gridare: 'Lautaro! Lautaro!'. Mi riempie d'orgoglio".

Ce lo vede a fare come Zanetti all'Inter?

"Lo vedo possibile, molto. Sembra proprio felice all'Inter, mi ha dato sempre questa sensazione. A Milano sta bene, il club ed i tifosi lo riconoscono come giocatore importante. Questo è fondamentale soprattutto per un aspetto secondo me".

Quale?

"Nella vita di un calciatore non ci sono solo i soldi. E nemmeno solo il fatto di giocare in un club più grande di quello in cui sei, anche se lui già gioca in una delle squadre migliori del mondo. Di cui ora è il capitano. Non so dirvi cosa farà, ma la mia sensazione è che rimarrà a lungo lì".

Oggi è fra i migliori attaccanti in assoluto?

"Dico che è già fra i migliori del mondo ed è stato in lizza quest'anno per il Pallone d'Oro. Un'emozione incredibile anche per noi che lo abbiamo visto crescere. E' stata molto importante la sua famiglia per la sua carriera, secondo me. Abbiamo ancora le sue foto con la Coppa del Mondo e con la Copa America qui nella sede del club".

Quando ha vinto il Mondiale è tornato a Bahia Blanca?

"Assolutamente, al Teatro Municipal che è il principale di Bahia Blanca. C'era un sacco di gente che gli ha fatto una grande festa. Ho avuto l'onore di andare sul palco con lui, un'emozione incredibile".

Quando lo vede oggi in campo, la sorprende vederlo così calmo e tranquillo, pur rimanendo un "Toro"? Agli inizi sembrava più nervoso.

"Sì, perché nella sua vita è cambiato tutto e si è adattato ed è cresciuto. Ha lasciato la famiglia, si è trasferito in Italia, si è sposato. Lo considero un figlio ed al contempo un amico, gli auguro il meglio".