ESCLUSIVA - Calaiò: "Assenze? L'Inter è una corazzata. Con il Napoli non è decisiva"
Occasione d'oro: l'Inter ed il Napoli, dopo la sconfitta rimediata ieri sera dal Milan a Firenze, hanno la possibilità, rispettivamente, di accorciare la classifica o di allungarla. In un campionato che, in questa prima parte, ha mostrato un certo equilibrio, diventa fondamentale portare a casa il bottino pieno negli scontri diretti, cosa che fino ad ora alla squadra di Inzaghi non è riuscita.
Per riprovarci, alle 18:00 il tecnico probabilmente si affiderà a Lautaro Martinez e Correa nel reparto offensivo, visto che Dzeko è tornato non al meglio dalla sosta per le nazionali. La redazione de L'Interista ha parlato della sfida in esclusiva con Emanuele Calaiò, ex attaccante dei partenopei e fino alla scorsa stagione parte dello staff dirigenziale della Salernitana.
Emanuele, ti piace questo campionato, lo vedi più equilibrato?
"Fin dall'inizio questo campionato l'ho visto molto equilibrato perché tante squadre avevano cambiato allenatore. Solo il Milan ha tenuto Pioli. Non c'è una squadra ammazza-campionato, per questo lo vedo affascinante. Non c'è una squadra come è stata la Juve fino a qualche anno fa, pronta a prendere il largo. Vedendo ora la situazione credo che Napoli e le milanesi si daranno battaglia fino alla fine. La Juventus viene fuori, ma ha perso tanto terreno. Mi aspettavo di più da Roma, Lazio ed Atalanta".
Inter-Napoli che partita è?
"Una partita che, qualsiasi sarà il risultato, non farà la differenza. Siamo ancora all'inizio, a gennaio ci sarà la coppa d'Africa, il Napoli avrà tanti assenti importanti. I migliori della squadra. Stasera i nerazzurri hanno tante assenze, gli azzurri potrebbero approfittarne. Ma l'Inter è sempre una corazzata. Una signora squadra, fisica, spigolosa. A San Siro può succedere di tutto".
Con i tuoi gol hai contribuito alla risalita del Napoli. Ora lo vedi pronto per vincere lo Scudetto?
"Da tifoso, da ex giocatore, me lo auguro. La città sta aspettando questo da tanti anni, dai tempi di Maradona. La tifoseria segue sempre la squadra, nel bene e nel male. Si meriterebbe questa gioia. Ma non ci sono grandi squadra troppo superiori agli azzurri. Può vincere con chiunque, è un campionato equilibrato. Rispetto agli anni ha una rosa con più ricambi, può essere che sia l'anno buono".
Il reparto offensivo dell'Inter è completo? Oggi giocheranno probabilmente Lautaro-Correa.
"Come caratteristiche manca un vice-Dzeko. Ha 4 attaccanti con caratteristiche diverse, ma secondo me come reparto è il migliore della Serie A. Se consideriamo i vari Sanchez, anche Calhanoglu, hai tante scelte. Dzeko oltre ai gol fa tanti assist, apre gli spazi, lega il gioco. Lui e Lautaro formano una delle coppie più importanti d'Europa".
Il Toro cerca il gol per uscire da un periodo sfortunato in fase realizzativa.
"Deve continuare ad allenarsi, senza incaponirsi per cercare il gol a tutti i costi. E prima o poi il gol arriverà. Noi attaccanti abbiamo sempre questi periodi in cui la palla non entra neanche con la matita, anche quando fai grandi giocate. Poi magari ti sbatte sui piedi, entra e da lì fai 5-6 gol di fila. Continuando a stare sereno ed a giocare per la squadra, i risultati arriveranno. E' il presente e futuro dell'Inter, è arrivato il rinnovo del contratto, è uno degli attaccanti più forti del mondo. Mi piace tantissimo, per caratteristiche mi ci rivedo in lui: va in profondità, viene incontro, è bravo a difendere palla".
Com'è la tua seconda vita nel calcio?
"Dopo aver finito la mia carriera a Salerno sono rimasto lì altri due anni, il primo a fare il responsabile del settore giovanile, il secondo il capo scouting per la prima squadra. Adesso sono libero, ne sto approfittando per fare il corso da direttore sportivo. Dopo aver fatto 20 anni di calcio, mi sembrava giusto rimanere in questo mondo anche fuori dal campo".
Dei ruoli dirigenziali, quale lo senti più tuo?
"Sicuramente sono giovane, ho smesso due anni fa, ora ricomincio da capo, facendo esperienze. Come quelle fatte con il settore giovanile e con lo scouting. Uno deve cominciare a fare un po' tutto per incamerare conoscenze, per poi un domani scegliere. Vorrei avere un ruolo da dirigente a livello tecnico. Quindi direttore sportivo o club manager, ovvero colui che fa da tramite fra spogliatoio e società".
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